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CAMERE FEDERALIPreventivo 2025, ulteriori soldi all'esercito

09.12.24 - 21:43
Ecco quanto stabilito dagli Stati
Keystone
Fonte Ats
Preventivo 2025, ulteriori soldi all'esercito
Ecco quanto stabilito dagli Stati

BERNA - L'esercito riceverà 530 milioni di franchi in più (a 2,7 miliardi) l'anno prossimo rispetto a quanto previsto dal Consiglio federale. Lo ha stabilito oggi il Consiglio degli Stati durante l'esame del preventivo 2025 della Confederazione.

Su questo punto, la camera dei cantoni ha seguito quella del popolo. Il budget, che prevede maggiori uscite di 66,1 milioni rispetto alla versione del Consiglio federale ma è ancora conforme al freno all'indebitamento, è stato approvato stasera par 42 voti a 0 e una astensione.

Nel corso delle discussioni, i "senatori" hanno "salvato" l'agricoltura, mentre il personale federale dovrà risparmiare 40 milioni e l'aiuto allo sviluppo 30 milioni (invece dei 250 milioni stabiliti dal Nazionale). Il dossier ritorna alla camera del popolo per la divergenze.

Esercito e compensazioni - In merito all'esercito, "l'obiettivo è portare il suo bilancio all'1% del PIL entro il 2032", ha spiegato a nome della commissione preparatoria Jakob Stark (UDC/TG). Tale decisione dovrebbe permetterci di migliorare la sicurezza della pianificazione per le forze armate e ottenere un'ampia approvazione in Parlamento, ha aggiunto il "senatore" turgoviese. Per raggiungere questo obiettivo, ha sottolineato, sarà necessario procedere a dei tagli altrove.

Stando alla destra, il budget 2025 deve tenere conto del momento difficile per le finanze federali. I tagli non sono stati fatti a casaccio, ma toccano soprattutto quei settori che hanno registrato negli ultimi anni una crescita superiore alla media, come la socialità e il personale della Confederazione, ha spiegato Johanna Gapany (PLR/FR).

La democentrista Esther Friedli (SG) ha lodato le proposte della commissione che finalmente danno il giusto peso alla sicurezza della popolazione, che deve venire al primo posto, difendendo le decurtazioni alla cooperazione e i maggiori mezzi, rispetto al progetto del governo, per l'agricoltura.

Friedli, come anche diversi oratori prima di lei, ha giustificato anche le minori uscite per il personale della Confederazione, cresciuto fortemente negli ultimi anni. Ogni giorno un nuovo collaboratore entra alle dipendenze della Confederazione, ha rimarcato la "senatrice" UDC.

Dal canto suo, Beat Rieder (Centro/VS) ha difeso il freno all'indebitamento, uno strumento che ha finora ha evitato l'emergere di situazioni simili a quelle che sta vivendo l'Italia, in costante emergenza, o la Francia, dove un debito fuori controllo - Parigi, secondo Rieder, sborsa 60 miliardi di euro all'anno solo per pagare gli interessi - ha causato una crisi di governo. Quanto all'esercito, le maggiori uscite tengono conto della situazione geopolitica attuale, ha sottolineato. La sicurezza non è negoziabile, ha dichiarato da parte sua, Andrea Gmür-Schönenberger (Centro/LU).

Di diverso avviso il campo rosso-verde che ha parlato di risparmi "brutali", denunciando gli investimenti eccessivi nell'armata e la rigidità del freno all'indebitamento. Durante il suo intervento, Eva Herzog (PS/BS) ha sottolineato che i tagli alla cooperazione internazionale porteranno un duro colpo alla reputazione della Svizzera e alla sua tradizione umanitaria.

Aiuto sviluppo sacrificato - Per compensare in parte le maggiori uscite per la truppa, la camera dei Cantoni ha poi ridotto di 30 milioni il budget della cooperazione internazionale; si tratta di 220 milioni in meno rispetto a quanto stabilito la settimana scorsa dal Nazionale.

La proposta, definita da Friedli di compromesso, di diminuire i mezzi per l'aiuto allo sviluppo di 100 milioni è stata respinta dal plenum. Per la "senatrice" sangallese, una simile decurtazione permetterebbe di mitigare le minori uscite nei settori che profittano alla popolazione. Werner Salzmann (UDC/BE) avrebbe voluto che si confermasse la decisione della camera del popolo (-250 milioni), ma la sua proposta di minoranza è stata respinta.

Reputazione in gioco - Per il campo-rosso verde, spalleggiato anche da esponenti del Centro e del PLR, una decurtazione di 250 milioni avrebbe conseguenze gravi per la reputazione della Svizzera, tenuto conto degli impegni già presi all'estero, ma anche della sua tradizione umanitaria. Pierre-Yves Maillard (PS/VD) ha fatto notare la contraddizione esistente fra coloro chi spingono affinché i migranti siano aiutati nel loro paese di origine, ma poi non vogliono concedere i mezzi necessari.

Isabelle Chassot (Centro/FR) ha fatto notare che una riduzione di 250 milioni indebolirebbe la Svizzera quale paese ospite di molte organizzazioni internazionali, obbligando per di più la Confederazione ad abbandonare intere regioni dove regna la povertà e la fame, tutte condizioni che spingono molte persone verso l'estremismo.

La sicurezza del nostro Paese, mediante un aumento delle spese per l'esercito, passa anche dalla sicurezza all'estero, ha affermato Matthias Zopfi (Verdi/GL), mentre Pascal Broulis (PLR/VD) ha definito "poco credibile" un taglio di tale ampiezza voluto dal Nazionale.

Meno soldi per asilo - Una volta sbrigati gli aspetti più controversi del dossier, gli Stati hanno stabilito risparmi di 185 milioni nel settore dell'asilo (105 invece il Nazionale). Di questa somma, 85 milioni riguardano la chiusura di nove Centri federali d'asilo, provvedimento stabilito dal Consiglio federale.

I restanti 100 milioni riguardano i forfait versati ai Cantoni per l'aiuto sociale ai richiedenti asilo e ai rifugiati. In questo settore il Nazionale ha stabilito minori risparmi per non pesare troppo sui Cantoni.

No tagli agricoltura, sì a politica regionale - Risparmiata invece dai tagli previsti dal governo è l'agricoltura. Il Consiglio federale avrebbe voluto ridurre di 42 milioni il budget per i pagamenti diretti.

Dopo lo "stop" del Nazionale, anche gli Stati hanno stabilito di non voler penalizzare questo settore, seguendo in ciò il parere espresso dalle cerchie interessate durante la procedura di consultazione, per non parlare della manifestazione dei contadini sulla Piazza federale a pochi giorni dall'inizio della sessione. Per i pagamenti diretti sono quindi previsti 2,8 miliardi per l'anno prossimo.

Al pari della camera del popolo, i "senatori" hanno anche deciso di aumentare gli importi destinati alla promozione delle vendite di prodotti agricoli (+4,8 milioni). Tuttavia, per 22 voti a 17, il plenum ha respinto la proposta di innalzare di un milione gli aiuti alla produzione di barbabietole da zucchero. In considerazione dell'urgenza della situazione i costi dei vaccini contro la malattia della lingua blu e la malattia emorragica epizootica saranno coperti eccezionalmente con un contributo una tantum di 10 milioni.

A differenza del Consiglio nazionale, i "senatori" non hanno però voluto stanziare altri 12,5 milioni per la politica regionale.

Anche altri settori dovranno tirare la cinghia: sul personale federale si dovranno effettuare economie per 85 milioni, 15 in più rispetto al Consiglio nazionale. Sempre rispetto alla camera del popolo, quella dei Cantoni ha stralciato dal budget 30 milioni per la promossione dei treni notturni.

Chiamati alla cassa anche la sanità (-17 milioni), la custodia dei bambini (-10 milioni, +6,9 invece per il Nazionale), l'Ufficio federale delle costruzioni (-31 milioni) e il Dipartimento federale della difesa (-20 milioni).

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