Chiesto al Consiglio di Stato di intervenire intensificando controlli, verso quella aziende, notoriamente a rischio, installatesi nel nostro Cantone negli ultimi anni
LUGANO - La vicenda di Adria Costruzioni pone seri interrogativi sul comportamento di imprenditori che arrivano in Ticino e in poco tempo accumulano inspiegabilmente soldi creando imperi immobiliari, fondati il più delle volte sulla sabbia
È noto ormai che l'amministratore delegato di Adria Costruzioni, Filippo Cambria, e l'ex direttore della banca WIR di Lugano sono finiti in carcere in quanto sospettati di truffa, amministrazione infedele e falsità in documenti.
Cambria da parte sua avrebbe pure ammesso di aver utilizzato per scopi personali parte dei crediti ipotecari messi a disposizione della banca.
La domanda che in molti si fanno due sconosciuti ad arrivare in Ticino e di colpo riescono a creare dei cantieri e come fa un'impresa di costruzioni a ricevere crediti di costruzioni?
Adria Costruzioni Sagl è solo un caso isolato? Non si poteva prevedere? Se lo chiede ad esempio il deputato PLRT Fabio Schnellmann, che oggi ha inoltrato un'interrogazione sulla quella che definisce una gestione "pessima e sleale" da parte di un'azienda da poco installatasi nel nostro Cantone.
Una ditta, fa notare Fabio Schnellmann, che ha "arretrati sociali per ca 750'000 franchi, oltre a non aver ottemperato agli impegni verso le proprie maestranze pur avendo in appalto oltre una decina di grossi cantieri creando in passato pure importanti inquinamenti ambientali".
Si tratta di una situazione, scrive ancora il deputato "grave ed ancora una volta sono emerse della falle nei controlli e nei rilasci delle diverse autorizzazioni. Oltretutto, operando in questa maniera, hanno creato una situazione di assoluta concorrenza sleale verso le aziende che da anni opere nel nostro Cantone con serietà e lealtà.Oltre a ciò, vi è l’atroce dubbio che questa situazione non sia purtroppo l’unica nel nostro Cantone".
Schnellmann si rivolge dunque al Consiglio di Stato e chiede in sostanza se non sarebbe il caso di intervenire intensificando controlli e garanzie, verso quella aziende, notoriamente a rischio, installatesi nel nostro Cantone negli ultimi anni. E chiede anche di estendere agli anni precedenti al 2014 la presentazione dell’estratto del casellario giudiziale da parte delle nuove imprese; e di verificare, a scadenze regolari, che le aziende siano in regola con il pagamento degli oneri sociali.