Altra azione di protesta a Campione d'Italia, dove la strada è stata chiusa con delle catene, paralizzando la viabilità fino allo svincolo di Bissone: «La politica dov'è?»
CAMPIONE D'ITALIA - Azione di protesta, quest'oggi, all'ingresso di Campione d'Italia. A ridosso dell'Arco della pace, le strade sono infatti state chiuse con delle catene, paralizzando la viabilità fra il comune italiano e lo svincolo autostradale di Bissone. Popolazione, dipendenti comunali ed ex dipendenti del Casinò hanno manifestato per l'ennesima volta tutto il malcontento per l'immobilismo della politica che dura da mesi.
E proprio a causa dei problemi alla viabilità sul territorio svizzero è intervenuta anche la polizia cantonale con un paio di pattuglie. Queste non hanno però potuto invadere il suolo italiano e si sono quindi dovute limitare a moderare il traffico. L'obiettivo di attirare l'attenzione, perlomeno quella delle autorità svizzere, è però riuscito.
Strada cantonale tra #Bissone e #CampioneDItalia chiusa causa manifestazione in territorio Italiano
— Polizia cantonale TI (@PoliziaTI) 16 marzo 2019
Il prossimo passo potrebbe essere quello di chiedere alla politica ticinese di intervenire quale mediatrice, «perché ad oggi, dopo sette mesi di stallo e per molti dopo un anno senza stipendio, non abbiamo ancora nessun interlocutore», fa sapere una portavoce degli abitanti di Campione.
Presto una dogana? - Ma c'è dell'altro. I campionesi chiedono di revocare, o quantomeno sospendere, la direttiva che prevede l'inclusione dell'enclave nell'ambito doganale dell'Unione europea, «che rischia di compromettere irrimediabilmente i rapporti tra la Svizzera e il Comune», scrivono in una missiva inviata alle autorità competenti. Va ricordato infatti che, nonostante Campione sia a tutti gli effetti un comune italiano, la sovranità doganale è sempre stata di competenza svizzera.
Ora si vuole modificare questo statuto, cosa che per gli abitanti di Campione «determinerà l’immediata interruzione degli stretti rapporti di collaborazione e di buon vicinato con la Svizzera, comportando inevitabilmente la cessazione di tutti i servizi pubblici essenziali che oggi vengono garantiti agli abitanti di Campione dal Canton Ticino». La direttiva comporterebbe infatti l'impossibilità di associarsi o consorziarsi ai Comuni svizzeri limitrofi e quindi di usufruire, come succede oggi, di vari servizi come quelli sanitari, scolastici, raccolta e smaltimento rifiuti, ecc.
L'azione di protesta odierna ha quindi avuto luogo in un punto simbolico in cui, in futuro, potrebbe sorgere una dogana. Insomma, oltre che «dimenticati» dallo Stato italiano, gli abitanti di Campione sarebbero ancor più «confinati» nel loro territorio. «A questo punto meglio chiedere l'annessione alla Svizzera», proclamano unanimi molti manifestanti.