Nuovi dettagli sul primo caso di coronavirus in Svizzera. L'uomo è ricoverato in isolamento, ma «sta bene»
BELLINZONA - L'allerta coronavirus è scattata in pompa magna. Dopo la notizia del primo caso di contagio in Svizzera, è iniziata a Berna una conferenza stampa con Daniel Koch, capo della Divisione malattie trasmissibili dell'Ufficio federale della sanità.
Il primo paziente in Svizzera è un ticinese di 70 anni, ricoverato alla clinica Moncucco, a Lugano. Avrebbe contratto il virus durante un soggiorno a Milano, il 15 febbraio. I primi sintomi sarebbero comparsi due giorni dopo, e attualmente l'uomo è in isolamento.
Le autorità fanno appello al «senso di responsabilità individuale». «Chi presenta dei sintomi o è malato non si rechi al lavoro o in luoghi pubblici». Ma la raccomandazione è di mantenere la calma. Alla clinica Moncucco «le procedure sono state seguite alla lettera, e non sussiste alcun pericolo né per il personale né per i visitatori» ha precisato Garzoni. «Chi si trova nella clinica non deve avere alcun timore».
Il consigliere di Stato Raffaele De Rosa ha confermato che «almeno in questa fase» non è prevista la chiusura delle scuole. «Ne abbiamo discusso e, trattandosi di un provvedimento delicato, verrà adottato solo se le circostanze lo giustificheranno».
Nel caso di nuovi pazienti sospetti e persone che dovessero presentare dei sintomi «sono previste misure d'emergenza» ha aggiunto Merlani. «Sono pronte dodici camere di isolamento, che in caso di necessità potrebbero diventare 24».
Al momento non è noto quante persone siano entrate in contatto con il paziente contagiato. I collaboratori dell'Ufficio del medico cantonale «stanno stilando ora una lista» ha precisato Merlani. «Le persone verranno contattate e informate, e per loro scatterà la quarantena di due settimane». Il medico cantonale ha specificato che «non si tratterà di una quarantena volontaria ma obbligatoria».
«Il protocollo ha funzionato senza falle» ha rassicurato Merlani. «Il paziente ha contattato il proprio medico di fiducia non appena sono comparsi i sintomi, e quest'ultimo lo ha ricevuto nel suo studio prendendo le precauzioni necessarie»
Tutti i contatti avuti dal 70enne nei 14 giorni precedenti alla manifestazione dei sintomi saranno passati al setaccio, ha spiegato Merlani
Il medico cantonale Giorgio Merlani ha fornito alcuni dettagli riguardo il caso ticinese. La clinica Moncucco ha nel frattempo inviato un comunicato, confermando che il paziente è al momento ricoverato presso la struttura. La clinica «sta ponendo la massima attenzione al caso» rassicura la direzione in una nota «garantendo la sicurezza di tutti i pazienti e dei collaboratori». Il pronto soccorso e i reparti di cura sono normalmente operativi.
Altri test su pazienti "sospetti" sono in corso nel canton Ticino, Basilea e Berna. Al momento «non ci sono raccomandazioni di non recarsi in Nord Italia» precisa l'Ufs. «Consigliamo solo di fare attenzione».
Nel frattempo il consigliere federale Alain Berset è volato a Roma, dove si incontrerà con altri ministri della sanità - compreso quello italiano - per concertare i provvedimenti.
«La chisura delle scuole per il momento non avrebbe senso» ha dichiarato Koch. «Si tratta di un caso isolato» per cui «non sussiste un pericolo per la popolazione».