Le direttive cantonali limitano l'attività odontoiatrica alle urgenze, ma non tutti le seguirebbero strettamente.
La segnalazione al DSS dell'ex deputata Sara Beretta Piccoli: «Distanze non rispettate, stessa mascherina tutto il giorno e aerosol di goccioline nell'aria». Così si lavorava fino a pochi giorni fa e qualcuno sottovaluta ancora.
LUGANO - È un ambito professionale che opera sul filo del contagio. Parliamo dei dentisti, delle aiuto dentista e delle igieniste dentali.
Solo urgenze, ma - Il coronavirus batte infatti dove il dente duole… ma non tutti gli studi sembrano reagire con la dovuta disciplina, responsabilità e prudenza. Presso alcuni di loro risponde la segreteria telefonica, avvisando che l’attività è sospesa sino a fine mese (se tutto andrà bene). Altri invece stamattina hanno regolarmente aperto. Ufficialmente dovrebbero seguire la raccomandazione delle autorità. Ossia quella di, come spiega la Task force cantonale, «trattare unicamente le urgenze».
I timori del personale - Epperò non tutti i dentisti sarebbero così ligi, come confermano alcune segnalazioni giunte a Tio/20Minuti: «I nostri datori di lavoro - afferma un’igienista dentale di cui tuteliamo l’identità - ci obbligano ad andare al lavoro. Per noi operatori è impossibile mantenere le distanze di un metro e siamo costantemente a contatto con la saliva. In più ci viene imposto di tenere la stessa mascherina per tutto il giorno a causa dell’impossibilità di ordinarne di nuove». Questo sino alla scorsa settimana, e anche stamane, sebbene nel frattempo mezzo Ticino abbia chiuso i battenti per contrastare la pandemia, alcune aiuto dentista sono state forzate a lavorare. Per fortuna, in molti casi sopperisce il buonsenso dei clienti stessi che massicciamente hanno annullato gli appuntamenti per le cure dei denti non urgenti.
La segnalazione - Che esista una certa indisciplina trova riscontro anche nella segnalazione che l’ex deputata Sara Beretta Piccoli, di professione igienista dentale diplomata federale, ha inoltrato al direttore del DSS Raffaele De Rosa e al medico cantonale Giorgio Merlani: i temi sollevati sono i medesimi. Impossibilità di rispettare le distanze, obbligo di usare una semplice mascherina per tutta la giornata e un forte “aerosol”, ossia migliaia di goccioline d’acqua sprigionate dalla strumentazione. Ma il personale assistente è davvero necessario in questo momento? «Nel caso di un’urgenza, ad esempio un’estrazione, un dentista è in grado di intervenire da solo» dice Beretta Piccoli.
«Si confida nella responsabilità individuale e nella solidarietà»
Le direttive del Consiglio di Stato in merito all'economia privata parlano chiaramente di «una riduzione delle attività limitandole al minimo indispensabile». Sul rispetto della disposizione, precisa ancora la Cellula di comunicazione SMCC, vigileranno le pattuglie di polizia. Per quanto riguarda le sanzioni è prevista una multa. Ma si ricorda anche che «l’obiettivo non è quello di sanzionare, bensì quello di tutelare la salute pubblica. Si confida pertanto nella responsabilità individuale e nella solidarietà sociale, che resta la principale raccomandazione per rallentare la diffusione del Coronavirus e tutelare la vita dei nostri cari».