Il momento resta delicato e l'emergenza potrebbe durare ancora a lungo.
Le autorità cantonali hanno fatto il punto della situazione in Ticino. Da settimana prossima verrà comunicato anche il numero di pazienti dimessi dagli ospedali
Il Consiglio di Stato e lo Stato Maggiore Cantonale di Condotta (SMCC) hanno indetto una conferenza stampa per aggiornare la popolazione e i media sull’evoluzione della situazione nel nostro Cantone, in particolare a seguito dell’odierno momento informativo della Confederazione.
A turno hanno preso la parola il Presidente del Governo Christan Vitta, il Direttore del Dipartimento della sanità e della socialità Raffaele De Rosa, il Capo dello Stato Maggiore Cantonale di Condotta Matteo Cocchi e il Medico cantonale Giorgio Merlani.
Fra i punti toccati durante la conferenza stampa e le risposte alle domande dei giornalisti ci sono di nuovo le raccomandazioni a seguire alla lettera le direttive: «Sarà una faticosa maratona individuale in favore del bene collettivo», ha riassunto Raffaele De Rosa parlando di un cammino ancora lungo. È stato inoltre elaborato un piano per la presa a carico dei pazienti che coinvolgerà anche altre strutture sanitarie del Cantone. Domani verranno invece comunicate alcune misure che riguardano l'economia.
L'ultimo bilancio che riguarda il nostro Cantone è di 1688 contagi e 76 decessi. Le persone ricoverate sono 386: 325 in reparto e 61 in terapia intensiva, di cui 51 intubate.
La conferenza stampa è conclusa.
Più di 300 test solo ieri. «Siamo nella media svizzera e il nostro Paese è fra quelli al mondo che fanno più test», ha spiegato Raffaele De Rosa, il quale ha anticipato che si è iniziato a raccogliere i dati sui pazienti dimessi dagli ospedali e che da settimana prossima il Medico cantonale comunicherà anche questo dato.
«Bisogna restare a casa e diminuire al minimo gli spostamenti. Se si vuole fare una passeggiata andate vicino a casa, non nelle valli o vicino ai fiumi», è il monito di Matteo Cocchi. Negli ultimi giorni ci sono stati incidenti in montagna e cadute di ciclisti. Su questo tema il capo dello SMCC ha ricordato che si va a intasare ulteriormente il sistema sanitario: «La passeggiata va bene, ma non bisogna spingersi oltre».
Vitta sottoscrive le parole odierne di Berset, che ha invitato la popolazione a non recarsi in Ticino per le vacanze di Pasqua. Ogni spostamento superfluo è infatti da evitare.
Alla conferenza stampa è intervenuto anche Matteo Cocchi, che ha nuovamente invitato gli anziani a non recarsi a fare la spesa. Finora comunque non ci sono stati grossi problemi nel rispetto delle regole.
I letti al momento disponibili in terapia intensiva sono 90: 61 quelli occupati attualmente.
Se il Consiglio federale approverà le misure ticinesi previste per la prossima settimana, queste verranno comunicate domani. «Saranno comunque piccole modifiche e non stravolgimenti», ha precisato Christian Vitta.
È il momento delle domande inviate dai giornalisti. La prima riguarda la situazione dei test in Ticino. «I test vengono fatti a chi ha sintomi e fa parte dei gruppi a rischio e al personale sanitario», ha spiegato Merlani.
«Negli ultimi giorni ho visto più macchine e più gente in giro rispetto a qualche giorno fa - ha continuato Merlani - ma non possiamo permetterci di abbassare la guardia, né di farci la guerra tra di noi», riferendosi a chi si lamenta perché vede qualcuno fare jogging.
«Abbiamo chiesto sforzi, al personale sanitario, alla popolazione e all'economia. Posso capire che non vedendo risultati immediati ci sia un certo sconforto che va a sommarsi alla stanchezza. Ma dobbiamo continuare a combattere». Giorgio Merlani raccomanda alla popolazione di attenersi ancora e sempre alle raccomandazioni delle autorità: «Solo così si può influenzare in maniera importante la curva».
«Oggi c'è stato un incremento importante di casi, ma non dobbiamo disperarci. Siamo entrati in una fase delicata e non sappiamo dove ci troviamo esattamente nell'evoluzione della curva», ha spiegato il Medico cantonale Giorgio Merlani. «I numeri sono importanti, ma il sistema sanitario è in grado di rispondere positivamente», ha aggiunto.
In conclusione del suo intervento, De Rosa ha ringraziato tutto il personale sanitario impegnato.
La presa a carica dei pazienti sarà adattata anche in futuro e il dispositivo prevede già altre tappe, ha spiegato De Rosa. Quando i pazienti superano la fase acuta (a Moncucco o alla Carità), saranno trasferiti alla Clinica Santa Chiara o all'Ospedale italiano. Dopodiché, se necessario, le cure saranno continuate dall'Ospedale di Faido o dall'Ospedale Malcantonese. Un'ulteriore fase potrebbe essere assicurata dalla Clinica Hildebrand o dalla Clinica di Novaggio. Ci sarà poi ancora la possibilità di trasferirli all'Ars Medica di Gravesano.
Dopo Vitta ha preso la parola Raffaele De Rosa, che ha parlato di «qualche timido segnale positivo» negli ultim giorni. Dopo aver espresso vicinanza a chi è stato toccato dal virus (pazienti e famigliari), ha ricordato i comportamenti che tutta la popolazione è tenuta a tenere: «Sarà una faticosa maratona individuale in favore del bene collettivo».
«Il cammino è ancora lungo, ma ce la faremo», sono le parole con cui Vitta ha concluso il suo intervento.
La chiusura dell'Amministrazione cantonale è stata prorogata di un'ulteriore settimana.
Il Consiglio di Stato ticinese ha già inviato a Berna la risoluzione governativa che entrerà in vigore da settimana prossima e che verrà presentata nella giornata di domani: «Ci attendiamo un'approvazione entro domani mattina.
Il primo a prendere la parola è stato Christian Vitta, che ha salutato con soddisfazione lo «spirito federalista» mostrato oggi da Berna. Il presidente del Governo si è detto anche fiero della popolazione ticinese, che sta mostrando «solidarietà e coesione» in questo difficile momento.