Per il weekend pasquale è prevista una maggiore presenza di agenti di polizia. Cocchi: «Ancora troppo movimento»
Lo Stato Maggiore Cantonale di Condotta informa oggi, come di consueto, la popolazione in merito all'andamento e all'evoluzione della situazione legata all'epidemia di coronavirus in Ticino. Alla conferenza - l'ultima che precede il lungo fine settimana pasquale - partecipano oggi il Capo dello Stato Maggiore Cantonale di Condotta (SMCC) Matteo Cocchi, il Sostituto comandante della Polizia cantonale Lorenzo Hutter e il Direttore della Divisione della salute pubblica Paolo Bianchi.
E il focus dell'incontro sarà proprio sulle misure e i controlli previsti nel corso dei prossimi giorni su tutto il territorio cantonale. In tal senso, questa mattina è stata notata una prima nota positiva, con l'assenza di code al portale nord del San Gottardo, tradizionalmente preso d'assalto sin dalle prime ore del venerdì santo. Discorso diverso invece per quanto riguarda i veicoli ticinesi sulle nostre strade, la cui presenza negli ultimi 10 giorni è praticamente raddoppiata.
La conferenza si è conclusa. Grazie per averla seguita su Tio.ch.
Ci sono stati problemi con le residenze secondarie fino ad ora?
Cocchi: «Problemi no, come detto non vige alcun divieto a livello federale. Problematiche relative ad assembramenti non conformi alle direttive sono stati segnalati e sono state emanate delle misure sanzionatorie con delle multe».
Troppo movimento in Ticino: dove si spostano le persone?
Cocchi: «La maggioranza del nostro movimento interno è dovuto al fatto che ci si muove maggiormente invece di fare una passeggiata nelle vicinanze del proprio domicilio. Proprio il contrario di quanto raccomandato. Ed è quello che nei prossimi giorni deve diminuire».
Quanti proprietari di case secondarie sono arrivati in Ticino e si sono annunciati ai Municipi?
Cocchi: «Non vige a livello svizzero un divieto di movimento. Non si può impedire a nessuno di scendere in Ticino. L'obbligo è stato indicato e abbiamo un riscontro dai Comuni che queste notifiche vengono fatte, anche se non da tutti. Nelle valli, dove l'occhio vigile di cittadini e sindaci si è attivato, molte case secondarie sono state occupate».
Controlli sulle aziende: che tipo di sanzioni sono state inflitte?
Cocchi: «Fino ad oggi, dal 12 marzo, abbiamo eseguito 506 controlli, 25 intimazioni di chiusura e, in 27 situazioni, le ditte hanno chiuso spontaneamente. I controlli hanno portato a 8 situazioni problematiche: unicamente in due casi si è arrivati alla procedura ordinaria. Una di queste proprio oggi, in un bed & breakfast».
Percezione diversa dell'emergenza oltre Gottardo: come ve lo spiegate?
Bianchi: «Sappiamo che l'emergenza è arrivata prima in Ticino. Oggi Ginevra ci ha superato per contagi su milione d'abitanti. Per quanto riguarda il tasso di letalità, vi sono effetti sicuramente legati ad un certo ritardo che si ripercuote sull'ospedalizzazione, l'aggravamento ed eventualmente il decesso. Vi sono discrepanze sul rilevamento dei dati. Quindi, anche da questo punto di vista occorre capire quali cifre vengono raccolte e confrontate. Lo SMCC ha adottato una serie di verifiche: siamo certi che i numeri di decessi annunciati sono quelli complessivi. Non sappiamo se anche negli altri cantoni vi siano tutte queste misure».
Quanti automobilisti provenienti da oltre Gottardo e fermati dalla polizia cantonale hanno risposto positivamente all'invito delle autorità ticinesi di non proseguire il viaggio in Ticino e hanno fatto dunque dietrofront?
Hutter: «I colleghi delle polizie cantonali di Uri e Grigioni ci indicano che chi si mette in viaggio di solito non fa dietrofront. E questi infatti si contano sulle dita di una mano».
Decessi nelle case anziani. Sono in corso accertamenti del Ministero pubblico?
Bianchi: «le case anziani sono state seguite dall'inizio della pandemia dall'Ufficio del Medico Cantonale. Le case per anziani hanno spesso adottato laddove possibile una separazione netta, creando un reparto specifico per i loro ospiti colpiti da coronavirus. Spesso con interventi infrastrutturali. L'Ufficio del Medico Cantonale ha verificato il rispetto dei protocollo e non sono state rilevate criticità. A noi non risulta che il Ministero pubblico abbia aperto procedimenti».
Su un totale di 227 decessi per Covid-19 in Ticino, 99 sono avvenuti all'interno di case anziani, ha precisato Paolo Bianchi.
Grigliate e scampagnate di gruppo. Qualcuno sembra non aver ancora recepito il messaggio. Questi sono giorni decisivi. Come farete fronte a questo tipo di inconvenienti?
Hutter: «L'ordinanza federale definisce chiaramente che le manifestazioni sul suolo pubblico non sono permesso. Le grigliate in famiglia sono permesse, quelle di condominio no. Una manifesta mancanza nei confronti di queste regole può portare a una denuncia al Ministero pubblico».
L'emergenza rivoluzionerà il sistema ospedaliero ticinese?
«Il sistema ospedaliero si è riorganizzato in tempi brevissimi per far fronte all'emergenza. È quasi paradossale oggi che qualcuno si "lamenti" del fatto che i pazienti sono stati meno di quanto previsto», ha spiegato Bianchi escludendo qualsiasi taglio nei confronti delle cliniche private.
Quante auto sono state controllate sul territorio ticinese?
Hutter: «Di principio non viene tenuta una statistica delle auto e della loro provenienza. Per quanto notato, la maggioranza delle auto confederate sono proprietari di case secondarie già presenti da tempo».
Cosa comporta l'assenza del Medico cantonale per l'organizzazione?
Bianchi: «Il Medico cantonale è pienamente operativo dal suo domicilio. Vi è tutta un'organizzazione del suo ufficio e dello Stato Maggiore Cantonale di Condotta che lo affiancano».
«Il sistema ospedaliero era pronto e ha retto l'impatto». La pandemia però continuerà ancora per i prossimi mesi, si spera con ondate meno ripide, ha sottolineato Bianchi. L'ospedale la Carità di Locarno resterà la struttura di riferimento per i pazienti Covid-19.
«Il sistema era pronto e ha retto. Questo permette ora di riassestare il sistema ospedaliero rispetto al dispositivo che era stato impostato». Nel corso della prossima settimana andrà consolidarsi una riduzione dei posti destinati ai pazienti Covid-19, con la possibilità di adeguarsi in caso di necessità spiega Bianchi.
«Il nostro sistema sanitario è stato pronto ad affrontare l'emergenza. La decrescita è stata lenta ma costante e abbiamo cento posti che si sono liberati. I 297 pazienti sono ripartiti tra le diverse strutture. La rete si è sviluppata e si è organizzata. Nelle cure intense invece l'andamento è abbastanza costante e questo resta il collo di bottiglia del sistema, anche in funzione di ulteriori ondate».
Bianchi: «Il virus circola. Abbiamo lavorato nelle scorse settimane cercando di rispettare sempre le norme. Purtroppo il virus circola e ha toccato il Medico Cantonale. Le misure sono state attuate e le direttive prevedono un'autoquarantena solo per le persone che sono entrate in contatto stretto e intimo con la persona risultata positiva. Tutte le persone interessate sono state informate - Consiglio di Stato incluso e tutte stanno bene».
Il totale dei contagi in Ticino ha toccato (dati aggiornati alle 8 di questa mattina) quota 2'776 con 227 decessi. Nelle strutture ospedaliere dedicate alla cura dei pazienti affetti dal virus sono attualmente ricoverate 297 persone. I pazienti dimessi sono invece 466, dei quali 19 nelle ultime 24 ore.
È il turno di Paolo Bianchi, che sostituisce oggi il medico cantonale Giorgio Merlani, risultato ieri positivo al Covid-19. Si parte con il bilancio sanitario di oggi.
La parola passa quindi a Lorenzo Hutter, sostituto comandante della Polizia cantonale, che ha in primis invitato ad evitare le attività sportive pericolose. Hutter ha quindi tracciato un punto della situazione sui controlli effettuati, fornendo alcune cifre: circa 8000 controlli, con 181 multi disciplinari e 11 in procedura ordinaria con deferimento al Ministero pubblico. Per quanto riguarda l'ambito lavorativo si contano 506 controlli nelle aziende, con 25 intimazioni e 27 chiusure spontanee. Nessun aumento invece dei casi di aumenti di violenza domestica, si registrano più liti fra vicini. «Non vanifichiamo quanto fatto fino a ora».
Parlando della prossima settimana, Cocchi si è poi espresso sulla possibilità degli over 65 di tornare a fare la spesa chiedendo di «evitare l'assalto a Fort Apache». La raccomandazione resta quella di farsi aiutare da parenti o dai servizi disponibili a livello comunale.
Il primo a prendere la parola è Matteo Cocchi: «Muoversi il meno possibile è l'invito principe. Siamo consapevoli che la meteo non ci aiuta, ma questo è il motto. La sensibilizzazione per limitare il traffico in direzione il Ticino ha funzionato. Il traffico verso sud è diminuto del 90%». Discorso diverso per il traffico locale. Troppe sono le auto ticinesi in giro: «Siamo noi a muoverci troppo».
Ha inizio la conferenza stampa a Palazzo delle Orsoline, a Bellinzona.