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CANTONEMigliaia di spettatori per la messa online: «È la conferma che la chiesa è viva e unita»

21.04.20 - 06:38
L'esperienza digitale della Diocesi di Lugano sta riscontrando molto successo: «Sono dati che ci sorprendono»
Tipress
Migliaia di spettatori per la messa online: «È la conferma che la chiesa è viva e unita»
L'esperienza digitale della Diocesi di Lugano sta riscontrando molto successo: «Sono dati che ci sorprendono»

LUGANO - La terza domenica di quaresima - che cadeva lo scorso 15 marzo - ha segnato una svolta digitale per la Diocesi di Lugano. Quel giorno per la prima volta tutte le chiese ticinesi erano completamente vuote. A parte quella del Cristo Risorto di Lugano, dove il vescovo Valerio Lazzeri ha infatti celebrato una messa in assenza di fedeli dal vivo. Ma con un seguito virtuale collegato attraverso una diretta streaming su YouTube, sul canale del portale cattolico catt.ch. Una svolta dovuta alle disposizioni cantonali adottate per rallentare la diffusione del nuovo coronavirus sul nostro territorio e che da allora prevedono anche la sospensione delle funzioni religiose.

In pochi giorni l'offerta online della Diocesi, a cui è stata da subito aggiunto anche un momento di preghiera quotidiano con il vescovo, ha riscosso un forte interesse da parte dei fedeli. E in più occasioni registra oltre un migliaio di visualizzazioni online (si pensi che il rosario dello scorso 7 aprile ne ha nel frattempo superate 2'000). E lo streaming delle messe è anche stato inserito nel palinsesto RSI.

«Per lo streaming siamo sull'ordine delle migliaia di visualizzazioni - ci dice Luca Montagner, addetto stampa della Curia Vescovile - in merito all'offerta televisiva, invece, i dati d'ascolto sono stati davvero soddisfacenti e ci hanno sorpreso». La Domenica delle Palme e la Veglia pasquale del Sabato Santo, per esempio, hanno avuto oltre 20'000 telespettatori. «Ciò senza tenere conto che su altre reti, nei momenti forti prima e durante la Pasqua, l'offerta tv vedeva la presenza di Papa Francesco dalla Basilica di San Pietro».

Tale iniziativa e il suo successo potrebbero avvicinare o riavvicinare fedeli alla Chiesa? «Forse, più che riavvicinare o avvicinare alla fede - afferma ancora Montagner - abbiamo avuto la conferma che la Chiesa che è a Lugano è viva e unita, e ha il desiderio di accostarsi ai sacramenti, anche se attualmente non può farlo fisicamente».

La chiesa digitale non sarà comunque dimenticata una volta che l'emergenza sarà passata. Iniziative simili erano già state proposte in passato. E per il futuro si ritiene che la digitalizzazione possa aiutare la Chiesa ticinese «a raggiungere il maggior numero di persone possibile» conclude Montagner.

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