Lo dice il dottor Christian Garzoni, sottolineando che bisogna comunque lavarsi le mani
LUGANO - Mascherina sì o mascherina no? La questione è molto dibattuta, ancora di più ora che la Svizzera ha avviato un graduale e lento ritorno alla normalità. Secondo un recente sondaggio Tamedia sul coronavirus, oltre la metà della popolazione elvetica (il 59%, in Ticino addirittura il 77%) si dice favorevole a un obbligo di mascherina.
Ma la Confederazione lo ha ribadito a più riprese: ne raccomanda l'uso quando le distanze sociali non sono garantite, e serve agli operatori sanitari e ai malati per non infettare i sani, «non è comunque proibito indossarle». Nel frattempo le imprese di trasporto pubblico hanno stabilito che a partire dal prossimo 11 maggio, quando scatterà l’aumento dell’offerta, a bordo dei mezzi la mascherina sarà raccomandata quando non è possibile mantenere le distanze.
Una recente relazione della task-force elvetica sul Covid-19 che tratta proprio la questione della mascherina è giunta alla conclusione che il rapporto rischio-beneficio gioca in gran parte a favore dell’uso generalizzato delle mascherine in quelle situazioni, appunto, in cui non si riesce a rispettare la distanza sociale. A patto comunque che sia accompagnato dall’igiene delle mani.
«Usiamola di più» - «È una strategia della politica sanitaria elvetica: si usano le raccomandazioni, non gli obblighi. Lo stesso avviene per i vaccini» ci dice il medico Christian Garzoni, specialista in malattie infettive e direttore sanitario alla Clinica Luganese Moncucco. «La raccomandazione va però resa un po’ più chiara ed esplicita: la mascherina va usata di più dove la distanza non è mantenuta».
Si parla dunque di situazioni in cui non è possibile mantenere la dovuta distanza sociale. «Si potrebbero fornire indicazioni più puntuali: sui mezzi pubblici, nelle interazioni sul luogo di lavoro e in ambienti di lavoro in locali chiusi quando non c’è la certezza delle distanze, e magari anche negli esercizi pubblici» afferma il medico.
L’aumento dell’interazione - Insomma, le autorità federali hanno cominciato ad allentare i provvedimenti contro la diffusione del nuovo coronavirus e le persone hanno voglia di uscire di casa, di tornare a incontrarsi. «Ora che si torna fortunatamente a interagire di più con gli altri, ben venga uno strumento come la mascherina che ci può proteggere dalla diffusione del virus».
Lo sottolinea la task-force scientifica. E lo ribadisce anche il dottor Garzoni: «La mascherina non sostituisce però una corretta igiene delle mani e il mantenimento della distanza sociale nel limite del possibile». Il rapporto del gruppo di esperti osserva, comunque, che nessuno studio evidenzia un calo del rispetto delle norme igieniche a causa dell’impiego della mascherina. Non escludendo comunque che il rischio esista.