Dalla capienza massima alla raccolta dati, chi non le rispetta rischia sanzioni amministrative e penali.
«Consigliato fortemente» l'utilizzo della mascherina o di una visiera a chi lavora in ristoranti, discoteche, bar e club.
BELLINZONA - Nuove norme valide da subito. È quanto ha annunciato ieri il Consiglio di Stato in una conferenza stampa convocata alle 13.30. Un cambiamento importante che coinvolge soprattutto i gestori dei locali, che si sono ritrovati a dover adeguare immediatamente il piano di protezione.
Ma secondo GastroTicino «si sono diffuse interpretazioni non esatte sulle disposizioni emanate dal Governo». Tanto che la Federazione esercenti albergatori Ticino, con il supporto del suo Ufficio giuridico, ha deciso di stilare un riassunto delle norme, da mettere a disposizione di gestori e della popolazione. Norme nuove che si aggiungono ai piani di protezione già in vigore e accettati dall'UFSP.
Massimo 100 alla volta - In primis, viene precisato il provvedimento più incisivo deciso dal Cantone, in vigore dal 3 al (per ora) 19 luglio: alle strutture (bar, discoteche e club compresi) in cui il consumo può avvenire in piedi è consentito ospitare un massimo di 100 persone a partire dalle ore 18.00 e fino alla chiusura (non è valida durante il giorno). GastroTicino precisa anche che «si parla di 100 ospiti, escluso il personale» e che «non è impedita la rotazione degli avventori».
Raccolta dati - Affinché il contact tracing possa rivelarsi uno strumento efficace, inoltre, i gestori sono tenuti a raccogliere i dati dei clienti: nome, cognome, domicilio, numero di telefono, orario di arrivo e di partenza. Informazioni che devono essere verificate (documento d'identità e chiamata sul cellulare) e conservate in forma elettronica (tabella Excel). Questo per evitare il caos che si è creato durante i tentativi di tracciamento al Woodstock di Bellinzona: circa il 30% dei presenti aveva fornito dati fasulli, alcuni avevano addirittura scritto parolacce al posto del nome, o le informazioni erano illeggibili.
Mascherina "consigliata" - Il Consiglio di Stato, tutte le autorità coinvolte e le associazioni di categoria «consigliano fortemente» l'utilizzo della mascherina o di una visiera ai lavoratori. Un'abitudine che faceva parte dei piani di protezione post-lockdown ma che è poi stata abbandonata da molti nelle ultime settimane.
Sanzioni - Cosa succede a chi non rispetta le nuove norme previste dalla risoluzione del Consiglio di Stato? Lo ha spiegato ieri Elia Arrigoni, ufficiale della polizia cantonale: sono previste sanzioni penali e amministrative, che sono cumulabili. «Quelle penali sono costituite da una multa fino a 10'000 franchi, quelle amministrative consistono ad esempio in limitazione dei posti, oneri supplementari, fino alla chiusura del locale».
«Confidiamo nel rispetto pieno dei nuovi provvedimenti e ci saranno dei controlli su tutto il territorio - ha spiegato ieri il direttore del DSS Raffaele De Rosa -. Non vorremmo arrivare alla soluzione della chiusura, ma se saremo obbligati non escludo che lo faremo».