Sulla bocciatura dei procuratori uscenti l'Mps punta il dito contro il procuratore generale: «Doveva controllarli».
Nel frattempo la Commissione giustizia e diritti stigmatizza «con fermezza» l'ennesima fuga di notizie» e segnala il caso al Procuratore generale
LUGANO - Quali siano le carenze che il consiglio della Magistratura addebita a 5 procuratrici e procuratori uscenti non è dato saperlo al momento. Ciò che è noto è la loro rielezione "bocciata" e il conseguente terremoto che ha travolto il Ministero pubblico ticinese. Per l'Mps, tuttavia, piuttosto che concentrarsi sulle carenze dei singoli procuratori, bisognerebbe prendere in considerazione l'operato di coloro che «dovrebbero verificare, in modo sistematico e con cognizione di causa, che il loro lavoro venga svolto».
In discussione, in sostanza, viene messo il ruolo del procuratore generale Andrea Pagani. Questi, secondo l'Mps, sembrerebbe non essere all’origine della dura decisione del consiglio della Magistratura. «Non sarebbe stato un suo intervento ad aver attirato l’attenzione e suscitato la proposta estrema. Dobbiamo quindi concludere che, ai suoi occhi, il lavoro svolto da questi magistrati non sembrerebbe essere oggetto particolare di riprovazione», incalza il Movimento per il Socialismo in una nota.
Insomma, per l'Mps, ad essere chiamati in causa dovrebbero essere «non solo coloro che, pare, non compiano in modo adeguato il proprio lavoro; ma, in primis, coloro che dovrebbero verificare, in modo sistematico e con cognizione di causa, che il lavoro venga svolto». Ancora più in soldoni, per il partito diretto da Pronzini il primo a dover essere oggetto «di una severa valutazione» dovrebbe essere proprio il procuratore generale Pagani.
Il sassolino dalla scarpa è presto tolto. «Sotto la direzione di “mister non luogo a procedere” sono state archiviate brillantemente (si fa per dire) le questioni legate alle varie ed indebite indennità percepite dai membri del Consiglio di Stato; è, tuttavia, stata dimenticata la questione delle ridicole somme di riscatto degli anni di servizio con le quali diversi consiglieri di Stato hanno avuto ed avranno la possibilità di rimpolpare i loro vitalizi. Ma noi non l’abbiamo dimenticata e, magari, faremo una segnalazione al Consiglio della magistratura...».
La Commissione stigmatizza la fuga di notizie
Intanto, la Commissione giustizia e diritti, riunitasi ieri a Bellinzona sotto la presidenza di Luca Pagani, ha preso atto delle notizie apparse sui media nei giorni scorsi e «stigmatizza con fermezza questa ennesima fuga di notizie», in merito alla quale ha deciso di inoltrare una segnalazione al Procuratore generale.
Al fine di potersi esprimere compiutamente sulla vicenda, la Commissione ha inoltre immediatamente chiesto al Presidente del Consiglio della Magistratura la sollecita trasmissione dei pareri espressi sui Magistrati che hanno postulato il rinnovo della loro carica. Nei prossimi giorni è previsto un incontro fra la Commissione e una delegazione del Consiglio della Magistratura.