Cerca e trova immobili

CANTONECassis: «Un passo avanti nell'accordo fiscale con l'Italia»

28.09.20 - 14:07
Norman Gobbi e Mario Cavigelli a colloquio con Ignazio Cassis: lingua italiana, federalismo e relazioni transfrontaliere
Repubblica e Cantone Ticino
Norman Gobbi e Mario Cavigelli a colloquio con Ignazio Cassis: lingua italiana, federalismo e relazioni transfrontaliere
Ueli Maurer in Ticino il 16 ottobre per discutere dell'accordo fiscale ("in pausa" dal 2015) e arrivare a una soluzione entro dicembre.

 

Sono i rappresentanti della Svizzera italiana, a Berna e nei rispettivi cantoni. E oggi si sono incontrati per discutere temi che riguardano Ticino, Grigioni e Confederazione. Il presidente del consiglio di Stato ticinese ha accolto a Bellinzona il consigliere federale Ignazio Cassis e Mario Cavigelli, vicepresidente del Governo grigionese (con una delegazione).

È stata l'occasione per affrontare alcuni temi di interesse comune quali la promozione del plurilinguismo e dell’italianità, la situazione legata alla diffusione del Covid-19 e le relazioni transfrontaliere.

Ora Gobbi, Cassis e Cavigelli incontrano i media per un momento informativo.

15:03
Repubblica e Cantone Ticino
15:02
Repubblica e Cantone Ticino
15:01

La conferenza stampa si è conclusa. Grazie per averla seguita su Tio.ch!

15:00

Ma quindi la linea dei bilaterali rischia di restare nel limbo in attesa di un accordo quadro...

Cassis: «Il Consiglio federale nel giugno 2019 scrive alla Commissione europea che la bozza di accordo quadro uscita dal negoziato tra Svizzera e UE così com'è in tante parti va bene ma è insufficeinte per essere approvato. Tre aspetti devono essere migliorati. Il Consiglio federale già in quel momento ha detto "la palla è nel nostro campo". Abbiamo lavorato su questo anche durante il periodo Covid-19, per trovare la risposta più giusta possibile dal profilo svizzero. Nelle prossime settimane deciderà il da farsi su come far avere queste risposte all'UE».

14:58

La gestione della pandemia nelle zone come il Moesano, a confine con il Ticino, avrebbe potuto essere gestita più dal Ticino...

Cavigelli: «Abbiamo potuto imparare tanto in questo periodo... Tra le altre, che il confine tra il Ticino e i Grigioni forse è più sottile. Serve sicuramente collaborare in modo più stretto. E faremo i primi passi con progetti concreti. Tra queste il regolamento per quanto riguarda il carnevale, ad esempio. Io so bene che il responsabile per la Sanità è a stretto contatto con il collega ticinese e abbiamo intenzione di prendere le stesse prescrizioni, coordinarsi meglio ed eliminare le tensioni».

14:55

Rispetto al voto di ieri "per un'immigrazione moderata" il Ticino ha dato un nuovo segnale e ha nuovamente espresso i suoi dubbi... lei cosa risponde ai ticinesi?

Cassis: «Globalmente il popolo svizzero ha detto che la via bilaterale con l'UE è da mantenere ed è importante. Lasciando tuttavia il margine di manovra alle regioni come il Ticino per regolarsi in maniera specifica. Questa è la via che dobbiamo percorrere».

14:53

Ieri Christian Vitta ha rilanciato sul tavolo della politica la clausola "bottom up", cioè trovare soluzioni di carattere regionale. Come la valuta? Anche durante la pandemia si sono trovate soluzioni "locali"...

Cassis: «Il modello "bottom up" aveva l'obiettivo di trasformare in realtà il "sì" dell'allora iniziativa "immigrazione di massa" che è andata com'è andata... Credo che le esternazioni di ieri mostrino che come in un cantone di frontiera sia importante dare un margine di manovra sufficiente affinché il Ticino trovi le soluzioni migliori per il suo territorio. E qui entriamo in un discorso giuridico su quali libertà ha il Cantone rispetto alla legge federale. Ed è un continuo nella storia svizzera tra centralizzazione e decentralizzazione. Io personalmente ritengo che soprattutto le regioni di frontiera debbano disporre di un buon margine di manovra. Hanno un altro modo di "vivere" la messa in pratica di alcune regole "diversa". Io sono sempre stato un federalista convinto e lo resterò».

14:49

Sul plurilinguismo all'interno delle varie organizzazioni parastatali, come migliorare un "sistema di quote"?

Cassis: «Le quote già ci sono. Sono obiettivi da raggiungere, delle "forchette". Ad esempio da 6,5 a 8,5 per l'amministrazione. Per FFS, Posta, ... i consigli di amministrazione devono rappresentare tutta la Svizzera anche come comunità linguistiche. Non è la parte normativa che ci manca. È il vivere con l'esempio, fare passi concreti. Chiediamoci come facciamo a far girare una ventina di giovani che si conoscono. Dobbiamo portare insieme delle realtà che sono separate. Ci vuole creatività e flessibilità. Se si vuole, si può realizzare».

Gobbi: «La pluralità deve essere interiorizzata in chi ha posizioni di comando all'interno di ogni singolo organo. Le imposizioni "non le senti tue". Il plurilinguismo deve essere visto come una risorsa che fa bene alle organizzazioni, soprattutto se a livello svizzero».

14:47

In merito all'accordo sui frontalieri, si è parlato di «accordo di principio sulle modifiche», di cosa si tratta?

Cassis: «Dettagli non vengono resi pubblici, ma globalmente si resta sul principio dell'accordo con gli elementi chiave considerati. Si tratta di stabilire l'entrata in vigore, per chi è applicabile e modifiche di "secondo livello". Non c'è uno snaturamento dell'accordo iniziale. L'obiettivo è firmarlo entro fine anno. Ma Maurer vi darà maggiori dettagli il 16 ottobre».

14:45

Ora è il momento delle domande da parte della stampa...

14:44

«Sono felice che l'accordo sulla fiscalità dei frontalieri stia proseguendo - risponde Norman Gobbi all'"anticipazione" di Ignazio Cassis -. Il 16 ottobre incontreremo in Ticino il capo del dipartimento delle finanze Maurer. Gli presenteremo anche la variante di uscita, di una disdetta, visto che l'accordo è fermo da cinque anni».

14:42

«È importante avere uno scambio anche su come posizionare la forza idroelettrica, soprattutto in confronto con la struttura da rinnovare con le nuove forze energetiche rinnovabili - aggiunge Cavigelli -. È importante per noi che anche Cassis sia sensibilizzato su questi argomenti, anche se non è il suo dipartimento, perché è uno dei sette voti in Consiglio federale. Ringrazio Cassis per la sua sensibilità nei confronti del romancio. Ci fa molto piacere che il consigliere federale abbia lanciato la "settimana romancia" e che ci voglia sostenere nel gestire il patronato con la Scuola svizzera a Milano».

14:35

Prende ora la parola Mario Cavigelli, vicepresidente del Consiglio di Stato dei Grigioni: «Ringrazio per la possibilità di avere questo dialogo strutturato. Per noi come cantone in zona alpina, di tre lingue, è importante avere uno stretto contatto con rappresentanti del Consiglio federale che conoscano il nostro territorio e le nostre sfide. Per noi è importante avere questo scambio per creare una sensibilizzazione comune. Come cantone trilingue siamo abituati a gestire una situazione "minoritaria"».

14:33

«La coesione nazionale è una costante, quotidiana, sfida che dobbiamo vincere ogni giorni per tenere unito questo Paese», conclude Cassis.

14:29

«Nell'amministrazione federale le quote linguistiche esistono - aggiunge Cassis -. È una continua ricerca di persone che possano fornire le prestazioni nel rispetto della lingua madre. Oggi abbiamo discusso in che misura queste quote debbano essere legate alla comunità linguistica per le aziende parastatali. Perché Ticino e Grigioni vogliono sentirsene parte. C'è anche la volontà di potenziare la settimana della lingua italiana in programma settimana prossima nel mondo»

14:27

Cassis cambia argomento, puntando sull'importanza della lingua italiana: «Oggi abbiamo concordato di valutare la concreta possibilità di uno scambio di apprendisti tra Ticino, Grigioni e Confederazione, cominciando dal DFAE. Un gruppo di lavoro chiarirà quali elementi, ostacoli, ci possono essere per realizzare "un piccolo erasmus" attorno alla lingua italiana tra Berna, Ticino e Coira».

14:23

Per quanto riguarda le relazioni transfrontaliere, Cassis a Bellinzona ha portato un'importante novità legata all'accordo sulla fiscalità dei frontalieri: «L'accordo risale al 2015 (frutto dell'intesa raggiunta il 23 febbraio 2015 da Eveline Widmer-Schlumpf, ndr.), ma non è ancora stato firmato dall'Italia. Negli scorsi giorni c'è stato un incontro della signora Stoffel (Daniela Stoffel, segretaria di Stato per le questioni finanziarie internazionali, ndr.) con il collega italiano e sembra si sia potuto raggiungere un accordo di principio sulle modifiche da apportare al testo per essere ratificato da entrambe le parti. È un passo concreto che non compivamo da tempo. L'obiettivo è firmare l'accordo entro la fine dell'anno».

14:22

«La coesione nazionale mi sta molto a cuore - continua Cassis -. Non è stato facile quando è stata richiesta la "finestra di crisi" con il Canton Ticino. Ma siamo riusciti a collaborare bene».

14:21

Cassis prosegue: «Il virus non deve essere strumentalizzato a fini di concorrenza economica, quindi bisogna fare attenzione che vi sia pari trattamento tra le regioni. Per quanto riguarda le quarantene ogni Stato è sovrano e indipendente. Abbiamo cercato di trattare gli Stati come province/cantoni, per non mettere tutti "nello stesso sacco". L'epidemia ha anche delle geografie che vanno rispettate. Vi assicuro che il Consiglio federale continua a seguire da vicino la situazione, anche se non è il primo attore responsabile. Ora lo sono i Cantoni. Ma vogliamo migliorare il coordinamento tra Cantoni e trovare accordi su regole comuni. Il Consiglio federale vorrebbe evitare di tornare in "situazione straordinaria", vedremo come si evolverà la situazione...»

14:18

«Oggi abbiamo toccato diversi punti - aggiunge Cassis -: plurilinguismo e italianità (ma anche lingua romancia), relazioni transfrontaliere, situazione Covid-19 e alcuni punti come il trasporto dei viaggiatori su gomma. L'ultima volta che sono venuto qui la situazione era difficile. Oggi il coronavirus è ancora tra noi e le preoccupazioni non mancano. Io vorrei fare i miei complimenti al Canton Ticino per come ha saputo gestire la crisi, soprattutto una volta passato il peggio, quando ha dato prova di stabilità e serietà e concretezza nel mettere in atto le misure che in altri cantoni sono state più difficili da mettere in atto. Oggi abbiamo parlato di test diagnostici, sierologici, di vaccino (come potrà essere acquistato e distribuito), di quarantene (con il dibattito con la Liguria) e del coordinamento delle misure in vista della stagione invernale».

14:15

La parola ora passa a Ignazio Cassis, consigliere federale e capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE): «Poco più di tre anni fa sono stato eletto in Consiglio federale. Ho deciso di mantenere la promessa di garantire un dialogo preferenziale, strutturato, politico, con Ticino e Grigioni. Da allora questo ha avuto luogo. Oggi per la prima volta incontro i due Cantoni insieme, qui a Bellinzona. Un incontro programmato prima della pandemia, che siamo riusciti a portare comunque a termine».

14:13

«Abbiamo migliorato il dialogo anche con il canton Grigioni - ha aggiunto Gobbi -. L'aspetto del federalismo vissuto lo abbiamo compreso anche durante la pandemia. E anche sulle relazioni transfrontaliere, siamo interessati al confronto come all'interno di una famiglia, per trovare soluzioni tra le parti. E il ruolo del DFAE è centrale».

14:12

Per il presidente del Consiglio di Stato, «avere le presenze non solo linguistiche ma culturali e di conoscenza del territorio è importante. Quindi il ruolo di Ignazio Cassis a Berna è fondamentale».

14:11

Gobbi ha aggiunto: «Dopo l'entrata in funzione della nuova galleria del Ceneri, stiamo imparando a capire cosa significa diminuire le distanze tra nord e sud. E come il Ticino potrà intercedere tra cultura germanofona e cultura mediterranea».

14:10

Il primo a prendere la parola è il presidente del Consiglio di Stato ticinese, Norman Gobbi: «Questo è un incontro che si tiene in un periodo particolare. Mantenere i contatti, in questo momento, tra le varie regioni della Svizzera è molto importante. La Svizzera di lingua italiana ha bisogno di momenti in cui incontrarsi e confrontarsi, per mantenere vivo il rapporto con il resto della Confederazione. È nei momenti di crisi che occorre migliorare la conoscenza reciproca e collaborare. Il rischio concreto, come mostrano le votazioni, è che alcune parti del Paese si sentano in minoranza, dimenticate, incomprese. IL Federalismo è un tessuto complicato che non è in grado di ripararsi da sé come una piccola ferita sulle mani. Il nostro compito di politici e cittadini è di rammendare questo tessuto continuamente, affinché le diverse componenti rimangano intrecciate e collaborino tra loro».

14:08

Benvenuti sul live di Tio.ch/20minuti della conferenza stampa in diretta da Palazzo delle Orsoline di Bellinzona.

13:59
TiPress - foto d'archivioMario Cavigelli, Norman Gobbi e Ignazio Cassis