Il Medico cantonale Giorgio Merlani ha commentato l'evoluzione dei dati.
Marco Zambetti (Gendarmeria della Polizia cantonale) ha fornito alcuni indicatori: «Effettuati 2'954 controlli, sfociati in 493 irregolarità e 243 segnalazioni al Ministero pubblico».
Le autorità cantonali hanno deciso di organizzare un incontro informativo per aggiornare la popolazione sulla situazione in Ticino legata alla diffusione del coronavirus.
Nella sala stampa di Palazzo delle Orsoline era presente il Medico cantonale Giorgio Merlani, che fra le altre cose ha l'evoluzione dei dati degli ultimi giorni, ma anche fatto un paragone fra la prima e la seconda ondata.
Con lui c'era anche il capo della Gendarmeria della Polizia cantonale Marco Zambetti, il quale è sottolineato che l'approccio resta quello della sensibilizzazione. Nonostante ciò, la polizia ha finora effettuato 2'954 controlli, sfociati in 493 irregolarità e 243 segnalazioni al Ministero pubblico.
La conferenza stampa è conclusa.
Mascherine e mezzi pubblici - «All'inizio del periodo scolastico abbiamo constatato spesso il mancato porto della mascherina, ora è raro». Ha detto Zambetti. «Siamo coscienti che il trasporto pubblico è un collo di bottiglia e le immagini degli studenti stipati sui treni o sui bus le ho viste anche io. La volontà politica di trovare delle soluzioni c'è, ma non è semplice trovarle», ha aggiunto Merlani.
Infortuni - Anche gli infortuni sono aumentati (+18%), non tanto durante il lockdown (in cui hanno toccato il minimo storico), quanto in estate dove c'è stato un record assoluto: Zambetti: «È fonte di preoccupazione in ottica posti letto negli ospedali». «Indipendentemente dagli indicatori, le misure vengono costantemente adattate, mantenendo però la priorità su sensibilizzazione e dialogo», ha concluso Zambetti.
Aggressioni e liti - Aggressioni, liti (in famiglia e non) e risse hanno invece visto un trend contrario, visto che sono aumentati del 18%. Anche gli interventi per ordine pubblico sono cresciuti, con un picco nei mesi estivi dovuti agli assembramenti.
Furti - Zambetti ha poi passato in rassegna alcuni reati, facendo un confronto rispetto agli scorsi anni. I furti sono generalmente diminuiti (non quelli relativi alle biciclette elettriche), così come quelli con scasso (-28,7%). «Con le persone che rimangono di più a casa è più difficile commetterli», ha sottolineato Zambetti. Borseggi e taccheggi si sono dimezzati.
Marco Zambetti - Dopo Merlani ha preso la parola Marco Zambetti. «La priorità è sempre stata data al dialogo e alla sensibilizzazione», ha detto prendendo quale esempio il black friday odierno. Negozi e clienti devono dar prova di responsabilità sociale. Ci sono però stati diversi controlli nelle aziende e strutture accessibili al pubblico (2954, sfociati in 493 irregolarità e 243 segnalazioni al ministero pubblico, che è d'obbligo in caso d'infrazione visto che al momento non è prevista una procedura abbreviata).
Decessi - «Non possiamo ancora parlare di picco, ma di stabilizzazione». Nella prima ondata i decessi sono stati 350, nella seconda (fino a domenica scorsa) 141. L'età media è simile, forse leggermente aumentata rispetto alla prima ondata. Il tasso di mortalità delle donne è leggermente più elevato, ma anche perché ci sono più donne anziane rispetto agli uomini.
Case per anziani - La seconda ondata ha un numero superiore di persone testate, come per il resto della comunità. Per quanto riguarda la mortalità, nel mese di aprile questa è stata nettamente più alta rispetto al valore medio dei mesi di aprile degli ultimi anni. In questa seconda ondata la discrepanza è stata finora decisamente minore.
Ospedalizzati - Un terzo grafico mostra i nuovi pazienti ospedalizzati. Durante l'estate non c'erano praticamente più ricoveri, poi c'è stato un buon picco. «Ora i nuovi ricoveri sono stabili, ma non è per forza un buon segno perché la pressione sugli ospedali rimane importante», ha ammonito Merlani. Durante la prima ondata i ricoveri sono stati in tutto 933, nella seconda (fino alla scorsa domenica) sono 881. «Siamo ancora in cima all'Altopiano ma abbiamo già quasi raggiunto il numero della prima ondata». L'età dei ricoverati è simile, anche se nella seconda ondata c'è stato un leggero aumento dell'età media.
Il numero di nuovi ospedalizzati è piuttosto stabile, ma non è così per le cure intense. «Non è da escludere che le terapie intensive verranno messe ancora più sotto pressione». Se il numero di letti al momento non preoccupa più di tanto, così non è per il personale medico, «che dev'essere molto ben formato, ma non può essere clonato», ha detto Merlani. Affermando che l'intenzione è quella di non chiudere altri reparti. «Bisognerà però trovare un equilibro».
Contagi - Il secondo grafico mostrato da Merlani contiene invece la curva dei casi positivi: «La prima ondata sembra più piccola della seconda, ma non è cambiato il virus, è cambiato il modo di testare». L'età media dei casi positivi durante la prima ondata è più alta (55-56 anni) della seconda (45-46 anni). Anche questo è dovuto al maggior numero di test effettuato in autunno. L'incidenza è piuttosto elevata fra i giovani e sopra gli 80 anni.
Tamponi - Nella prima ondata i test venivano effettuati solo nei casi più gravi (presenza di sintomi nelle persone che fanno parte delle fasce a rischio). Nella seconda ondata i test vengono effettuati a molte più persone, anche quelle che non fanno parte delle fasce più a rischio.
Merlani: «Possiamo dire con una certa sicurezza che non siamo in una fase di crescita esponenziale. Non siamo in una netta fase di discesa, ma quanto meno di stabilizzazione». Per quanto riguarda quarantene e isolamento, i numeri restano importanti. Circa due persone finiscono in quarantena per ogni caso di isolamento.
È iniziata la conferenza stampa. Il primo a prendere la parola è stato Giorgio Merlani: «L'idea di oggi è di andare un po' a fondo nell'analisi dei dati». «È interessante rilevare che la percentuale di tamponi positivi sta iniziando a scendere», ha detto Merlani. Il numero di casi giornalieri restano però molti.