Il Sacd assiste 2mila anziani. Ma tra i vertici e il personale c'è maretta. Il sindacato Vpod è stato denunciato
I dipendenti parlano di «clima di lavoro pesante». Intanto il presidente Giorgio Comi e la direttrice sanitaria hanno annunciato le dimissioni (ma con una sorpresa)
MENDRISIO - Le polemiche non vanno in quarantena. Nemmeno nel settore delle cure a domicilio, che con il Covid è già decisamente sotto stress. Nel Mendrisiotto lo spitex Sacd in queste settimane deve affrontare malumori nel personale, un travagliato cambio di dirigenza e - se non bastasse - una causa legale con il sindacato Vpod. Oltre all'epidemia naturalmente. Nel bel mezzo della seconda ondata, vengono al pettine nodi irrisolti che risalgono a prima del Covid. Il Consiglio di Stato ha risposto a gennaio scorso a un'interrogazione del Ps, che parlava di «mobbing, atteggiamenti inadeguati e prepotenti, clima teso, svalutazione della dignità personale». La prova? Ben 47 dipendenti hanno lasciato il servizio tra il 2017 e il 2018 (ultimi dati disponibili). Accuse sollevate a suo tempo dal sindacato Vpod, e sfociate in strascichi giudiziari.
Il sindacato - a quanto si apprende - è stato denunciato dai vertici del Sacd per diffamazione. La Pp Marisa Alfier avrebbe interrogato sia il sindacalista Fausto Calabretta che il segretario cantonale Raoul Ghisletta, in relazione alle accuse di mobbing. Mentre volano le lettere degli avvocati - il procedimento è ancora aperto - per gli infermieri e gli assistenti di cure le cose non sarebbero migliorate con la pandemia. «Lo stress è aumentato, lavoriamo con la paura del contagio e una pressione maggiore» raccontano alcuni di loro sotto anonimato.
Il turnover nel servizio - che assiste circa 2mila anziani nella regione, con 200 collaboratori - sarebbe ancora «molto elevato». A partire, tra gli altri, anche la direttrice sanitaria. Dopo avere rassegnato le dimissioni in estate, la dirigente è stata reintegrata a dicembre con un nuovo ruolo (responsabile dei progetti di sviluppo). Avvicendamenti che lasciano «perplesso» Andrea Stephani (Verdi): «Assistiamo a una mancanza di trasparenza all'interno di un servizio finanziato da fondi pubblici» incalza il consigliere comunale, che sull'argomento presenterà un'interpellanza.
«Il servizio opera in piena legalità» replica il presidente Giorgio Comi, ex municipale di Mendrisio (Ps). «Abbiamo offerto un ruolo importante e delicato a una persona di provata competenza». Quanto ai malumori del personale Comi si limita al «no comment» essendo in corso un procedimento penale. Le partenze del personale sarebbero comunque «nella norma» afferma, e tra queste rientra anche la sua: già dimissionario dal Municipio, Comi assicura che non si ricandiderà a presidente allo scadere della nomina. A conferma che il clima forse non è effettivamente così buono.