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CANTONETelelavoro e uffici vuoti: cosa succederà dopo la pandemia?

02.02.21 - 20:16
Secondo gli esperti, in futuro sarà un tipo di lavoro ibrido a farla da padrone
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Telelavoro e uffici vuoti: cosa succederà dopo la pandemia?
Secondo gli esperti, in futuro sarà un tipo di lavoro ibrido a farla da padrone
Gli uffici dovranno offrire servizi sempre più attrattivi, e saranno i centri urbani a essere le ubicazioni vincenti

LUGANO - Il coronavirus ha stravolto la nostra vita e il nostro lavoro: tra telelavoro, smartworking e digitalizzazione, gli uffici di tutte le città ticinesi e svizzere si sono gradualmente svuotati. 

Ma cosa succederà a lungo termine? Se ne è discusso durante una tavola rotonda - in formato digitale - organizzata da Ticino for Finance, sul tema “Covid e nuove forme di lavoro” e moderata da Franco Citterio, direttore dell'Associazione Bancaria Ticinese.

L'idea predominante è che il telelavoro aumenterà rispetto al periodo pre-Covid, ma che si imporranno in particolare delle forme miste ufficio/casa. 

Telelavoro: le opportunità - L'opportunità principale dell'home working, secondo Pietro Soldini, responsabile delle risorse umane di Banca Stato, è la cresciuta autonomia dei dipendenti, che permette una maggiore flessibilità. 

È d'accordo anche Karin Valenzano Rossi, avvocato e membro del cda di Raiffeisen: «L'home working può favorire la salute fisica e mentale del lavoratore, in quanto spesso i collaboratori preferiscono lavorare in determinate fasce orarie, dove si sentono più produttivi, o magari per dedicarne altre alla famiglia o ad altre esigenze».

Secondo Carlo Hildenbrand, Direttore di Swisscom Business Ticino, «il telelavoro concede molti vantaggi all’azienda: facilita il tempo parziale, dà la possibilità di dare occupazione a persone in difficoltà, ad esempio disabili, e permette anche di ridurre l’impatto ambientale (limitando gli spostamenti)». In particolare nel terziario «il telelavoro ha assolutamente ragione di esistere».

Ma ci sono anche dei rischi - Il rischio maggiore, visto che si tratta di un cambiamento culturale, è la gestione della transizione, secondo Soldini: il pericolo è quello «di affrontare le nuove forme di lavoro con l'approccio mentale e culturale di quando si gestiva il lavoro in presenza»: insomma si rischia di «avere dei collaboratori collegati in remoto ma totalmente disconnessi dall’azienda», sostiene Soldini.

Dal punto di vista delle risorse umane, diventa quindi fondamentale una responsabilizzazione individuale e una forte identificazione aziendale. Lo conferma anche Hildenbrand, portando l'esempio di Swisscom: «Noi non usiamo nessun tipo di software per controllare chi lavora da casa. È una questione di fiducia e di identificazione con l’azienda, dove ognuno conosce le proprie responsabilità personali». Infatti, «l’esperienza fatta in questi ultimi mesi dimostra che in telelavoro la produttività è persino aumentata».

Hildenbrand ci tiene a sottolineare anche l'importanza della sicurezza: «la trasmissione sicura dei dati e dei documenti la priorità. Solo quando questo è garantito, secondo la nostra visione, il telelavoro resta un’opzione assolutamente valida».

Cosa dice la legge? - Per quanto riguarda l'homeworking (svolgere da casa le stesse mansioni svolte in ufficio) e lo smartworking (una tipologia di lavoro agile e flessibile che sfrutta le nuove tecnologie) non ci sono definizioni normative specifiche.

Lo spiega Karin Valenzano Rossi: «Il Consiglio federale non ritiene necessario aggiornare o modificare queste norme sul lavoro. Visto che il rapporto di lavoro è il medesimo di quello svolto in ufficio, si applicano le stesse norme del contratto di lavoro tradizionale». 

Nell'ambito del telelavoro, conclude l'avvocato, è fondamentale avere delle regole a tutela sia del dipendente che del datore di lavoro. «Obbiettivi e regole devono essere fissati e comunicati in modo trasparente, con parametri che possono essere misurati e rispettati, per evitare problemi che possono sfociare anche in rischi giuridici».

E dopo la pandemia? - La crisi ci ha mostrato che il telelavoro funziona, che ha «dei vantaggi per i collaboratori e per i datori di lavoro, ma anche che con il passare del tempo possono emergere difficoltà di contatti sociali, di controllo sociale sul lavoro, e una mancanza di motivazione man mano che si va avanti» spiega Sara Carnazzi Weber, analista senior di Credit Suisse.

«Noi siamo dell’avviso che il telelavoro aumenterà rispetto al periodo pre-crisi, ma che si imporranno delle forme miste ufficio/casa». Un'idea condivisa anche da Soldini: «Concordo che secondo me sarà una soluzione mista a prendere piede, ma andrà gestita con un approccio aziendale differente: bisognerà ripensare quando è importante andare in ufficio e quando è possibile fare altre attività da casa».

Bye bye uffici? - A livello immobiliare è subito diventata una priorità analizzare le conseguenze sulle superfici a uso ufficio, rimaste vuote per mesi. 

Sara Carnazzi Weber prevede che le richieste di superfici d’uso ufficio nei prossimi anni potrebbero calare tra il -5% e il -25 % a causa del telelavoro. «Comunque alcune tendenze come la ripresa economica potrebbero controbilanciare quest'evoluzione».

D'altronde, «ci si è resi conto che per far tornare i collaboratori in ufficio bisognerà offrire degli ambienti di lavoro attrattivi, in termine di qualità e in termine di localizzazione - ovvero trasporti, servizi e attività ricreative» ha spiegato, per questo «saranno piuttosto i centri e molto meno le periferie ad essere le ubicazioni vincenti in futuro».

Un'opportunità per il Ticino - Un altro elemento chiave legato al telelavoro è la ricerca dell'abitazione privata.

«Si è notato un interesse crescente per appartamenti di più grandi dimensioni e con balcone o giardino» spiega infatti Sara Carnazzi Weber, e il fatto di poter lavorare da casa uno o due giorni a settimane «permette di cercare abitazioni anche più lontane dal centro». 

Ma non solo: «Lo smartworking porta ad un aumento dell’interesse per gli appartamenti di vacanza (da dove diventa possibile anche lavorare), e da qui nasce l'opportunità per un Cantone come il Ticino di posizionarsi come luogo di vacanza-lavoro raggiungibile facilmente dalla Svizzera tedesca, in particolare grazie alla nuova trasversale alpina».

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COMMENTI
 

blob 3 anni fa su tio
ciao, hai ragione FA/19 , probabilmente è quello che vogliono e ci stanno riuscendo.. purtroppo..( ma dai ..speriamo di sbagliarci ). Quello che mi lascia perplesso è che a molti piace o va bene così. Casa, caffelatte a casa, lettura del giornale a casa, lavorare da casa, spostamenti ..solo nelle 4 mura di casa,.. portare a spasso i figli ..dalla cucina alla sala ( per chi ne possiede una grande) , finito il lavoro .tutti a casa ..naturalmente, perchè bisogna mangiare a casa, dopo una meritata birretta a casa con gli amici...a no, dimenticavo, non si può...allora una birretta da soli e se si ê in sintonia con la compagna , moglie ..( con l'amante no..perchè se si deve stare a casa ..non si può avere l'amante in casa.. a meno che il /la partner sia consenziente) e poi tutti a nanna poichè il domani ci riserva una bellissima giornata a casa e bisogna essere in forma.........vabbè , contenti loro , purtroppo però non contenti tutti ........!!!!

F/A-19 3 anni fa su tio
Risposta a blob
Grazie per la risposta ma come tante volte i miei post danno fastidio perché dicono delle verità e non vengono pubblicati oppure vengono cancellati subito, viviamo proprio in un mondo non nostro, qualcuno c’è lo costruisce attorno a loro piacimento, ciao e buona giornata.

F/A-19 3 anni fa su tio
Risposta a blob
Come sempre non vedo i miei commenti in quanto le verità fanno venire il mal di pancia a tanti, Tio di conseguenza mi censura i post.

Lore61 3 anni fa su tio
Risposta a F/A-19
Come già scritto tio non li censura, semplicemente perde colpi oltre i commenti, succede a tutti, un tempo funzionava MOLTO meglio... ;-(

SteveC 3 anni fa su tio
Qualcuno ci ha già pensato, aumentando gli affitti :-(

Dani 3 anni fa su tio
Ma forse sarebbe più opportuno diffondere l'opinione di psicologi e psicoterapeuti sull effetto del telelavoro, non credete?

Galium 3 anni fa su tio
Vedremo. Personalmente credo che non tutto ritornerà come prima. Il telelavoro ha mostrato aspetti positivi che porteranno molte situazioni determinate dalla pandemia a consolidarsi nel tempo

Um999 3 anni fa su tio
La pandemia non ha ancora dimostrato niente, si è fatto di necessità virtù e con gli aiuti. Appena finiranno gli aiuti e si avrà uno spaccato reale e non una analisi, poi li voglio vedere tutti questi lavori da casa. Mi ritorna in mente una certa Silicon Velley, appena gli staccarono la corrente elettrica ... crollò, in quanto campata su niente tutta quella ricchezza. Mi auguro vivamente che questo non avvenga qui da noi, me lo auguro con tutto me stesso.

Don Quijote 3 anni fa su tio
Tutto tornerà come prima, sicuro al 100%, ci saranno altre paturnie ad occupare l'attenzione dei media per favorire il numero di clic.

joe69 3 anni fa su tio
Risposta a Don Quijote
Clic che fai sempre crescere pure tu... se tu fossi un po coerente, nn ti si dovrebbe vedere nemmeno tra i commenti delle notizie di tio.ch.... invece sei super presente, pertanto sei il primo che favorisce i clic che tanto disprezzi... dando attenzione ai media favorendo il numero di clic, appunto... ma per favore, almeno abbi la decenza di nn dire nulla... 😉😂

Don Quijote 3 anni fa su tio
Risposta a joe69
Purtroppo, è un dovere civico combattere le paturnie e le credenze in generale perché sono una piaga sociale e creano dipendenza. Poi quando un blogger ti segue come l'ombra sai che il problema è reale...

joe69 3 anni fa su tio
Risposta a Don Quijote
🤣🤣😂😂 ma che dovere civico, i doveri civici sono altri... tipo andare a votare, non negare la verità (anche se a volte nn è come la si vorrebbe) , nn remare contro la collettività con false o parziali informazioni , ecc... la piaga sociale sono i bastian contrari di turno, chi nega a tutti i costi l'evidenza, ecc... Se ti senti "perseguitato" per un confronto dialettico nn posso farci nulla 😂😉
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