È in preparazione il (nuovo) centro cantonale di vaccinazione presso il mercato coperto di Giubiasco, attivo dal 3 marzo
Giovan Maria Zanini: «L'obiettivo attuale resta evitare morti». I prossimi sono gli over 75. Ma si stanno già vaccinando anche malati gravi.
Le vaccinazioni sono partite a pieno ritmo. Prima nelle case anziani, poi nei centri di Rivera, Ascona e Tesserete, infine nei comuni. Ma chi si aspettava che dopo gli over 80 si sarebbe passati velocemente agli over 75 e 65, è rimasto sorpreso. A causa del ritardo (a livello svizzero) della fornitura di dosi di vaccino contro il Covid-19, qualcosa si è interrotto, o perlomeno rallentato.
La disponibilità di vaccino per le prossime settimane, però, permette al Cantone di proseguire con la campagna di vaccinazione. I Comuni potranno quindi procedere a fissare gli appuntamenti delle persone over 80 che si sono già annunciate e sono in lista d’attesa (riceveranno una chiamata).
Da oggi viene inoltre estesa la possibilità di annunciarsi alla popolazione dai 75 anni (compiuti) in su. Si tratta di circa 17'000 residenti in Ticino che domani riceveranno informazioni dettagliate tramite una lettera del medico cantonale. Il centro di vaccinazione dedicato a questa fase si trova al Mercato Coperto di Giubiasco e inizierà a vaccinare a partire da mercoledì 3 marzo (gli over 75 possono iscriversi da subito al sito www.ti.ch/vaccinazione). Chi invece preferisce vaccinarsi nel proprio comune può annunciarsi alla Cancelleria comunale a partire dall'8 marzo.
Alla conferenza stampa di oggi (trovate sotto il live) erano presenti Norman Gobbi, presidente del Consiglio di Stato e direttore del Dipartimento delle istituzioni (DI), Raffaele De Rosa, direttore del Dipartimento della sanità e della socialità (DSS), e il farmacista cantonale, Giovan Maria Zanini.
La conferenza stampa si è conclusa. Grazie per averla seguita su Tio.ch!
Perché c'è differenza di dati comunicati tra Confederazione e Ticino? Non si poteva conformarli?
Zanini: «A partire da oggi una differenza di dati pubblicati non dovrebbe più esistere, perché il numero di dosi somministrate risulta uguale (pubblicato da noi e Confederazione). Gli altri dati sono diversi tra quelli pubblicati da Berna e dal Ticino».
Per ora si parla solo di Pfizer e Moderna. Gli altri?
Zanini: «Osservo che a parte Pfizer e Moderna, nessun'altro è omologato in Svizzera. AstraZeneca è stato omologato in alcuni Paesi. Swissmedic in questo momento non ha i presupposti per concederne l'omologazione. È chiaro che perdiamo delle dosi (la Svizzera aveva fatto un contratto di 5,3 milioni di dosi). Il fatto che non sia stato omologato, per me è una buona notizia. AstraZeneca dà un grado di protezione attorno al 60%. I due che abbiamo oggi proteggono al 95%. Se foste al mio posto in questo momento, agli anziani che rischiano di morire, dareste il vaccino di AstraZeneca che protegge al 60%? La domanda è arriverà quando dovremo vaccinare i giovani? Se arriverà in quel momento, noi ai giovani lo offriremo. Io sono perlomeno in dubbio sul fatto che i giovani scelgano un vaccino che protegge meno. Magari sceglieranno di aspettare per avere gli altri vaccini. Ma in questo momento AstraZeneca non mi manca affatto. Sarebbe un dilemma dal punto di vista etico avere un vaccino e decidere se usarlo o meno.
Ritengo che da aprile il problema dell'approvvigionamento non sussisterà più. Noi abbiamo bisogno vaccini oggi. Se arrivassero potremmo usarli subito e bene. Non credo che i tempi tecnici per vaccini non ancora sottoposti alle autorità (come quello russo) potrebbero farci risolvere i nostri problemi».
Chi ha fatto il Covid-19 dovrà vaccinarsi?
Zanini: «Chi ha fatto il Covid-19 si deve vaccinare. Nelle case anziani abbiamo vaccinato anche chi è già stato malato. Una malattia pregressa protegge fino a tre mesi. Vuol dire che tre mesi dopo aver avuto il virus si deve anche vaccinare. Nelle case anziani abbiamo vaccinato subito anche chi lo aveva appena fatto. Un'ipotesi che stiamo valutando è di chiedere a chi ha fatto il Covid-19 negli ultimi tre mesi di attendere prima di chiedere il vaccino, così da poter guadagnare qualche dose».
È il momento delle domande...
«Sappiamo che c'è chi vorrebbe già vaccinarsi. Ma chiediamo pazienza», conclude Gobbi.
«Il Cantone sta investendo 8,4 milioni di franchi (in parte saranno rimborsati dalla Confederazione). Anche tutto l'aspetto organizzativo è importante e volto a rispondere al quarto pilastro per combattere il coronavirus, la vaccinazione. Limitiamo i contatti, facciamoci testare, proteggiamo noi e gli altri, vacciniamoci quando arriverà il nostro turno».
«Sappiamo che c'è molta attesa e un po' di delusione per chi già si era annunciato. Ma il problema è l'approvvigionamento. Ringraziamo i ticinesi che si sono messi in gioco, da chi si è vaccinato a chi sta portando pazienza e attende l'appuntamento. La macchina è efficace ed efficiente, ma ora manca la benzina per far funzionare il motore.
Oggi è stata data una prospettiva temporale per tutti, che permette anche di essere tranquilli per le prospettive future, per le fasce di popolazione da proteggere maggiormente».
«Da lunedì 8 marzo il modello di successo che ha funzionato per gli over 80 viene implementato con gli over 75».
Sul sito www.ti.ch/vaccinazione è disponibile un video di spiegazioni per la prenotazione online corretta per la vaccinazione.
La parola torna a Norman Gobbi: «Il centro di Giubiasco (mercato coperto) lo stiamo allestendo. Sarà operativo dal 3 marzo per gli over 75.
Saranno anche allestiti gli altri centri: Conza Lugano, Fevi Locarno, mercato coperto Mendrisio.
Avremo particolare cura per i nostri ospiti, come finora. L'auspicio è che le persone vengano accompagnate, che arrivino con la carta d'identità e il tesserino della cassa malati. Ci sarà un'attesa di 15 minuti dopo la vaccinazione. Il personale presente risponderà alle domande e sarà a disposizione per assistere le persone. I militi della protezione civile daranno indicazioni sul percorso da seguire. Per evitare gli assembramenti, è meglio rispettare gli orari e non presentarsi con troppo anticipo».
«Vi ho detto che bisogna trattare gli anziani perché rischiano di morire. Ma ci sono anche persone più giovani che rischiano di morire. Anche queste le stiamo vaccinando. Nelle settimane scorse, ad esempio, abbiamo somministrato il vaccino a tutte le persone che sono in attesa di un trapianto. Questa settimana faremo un centinaio di persone con gravi malattie tumorali o di altro tipo (polmonare, cardiaco). STiamo dando il vaccino anche ai malati più gravi che rischiano maggiormente. Abbiamo un approccio che ha l'obiettivo di evitare dei morti».
«Da oggi si apre alle persone con 75 anni compiuti o più. Nei prossimi giorni riceveranno la lettera personale. Potranno andare al centro cantonale (10'000 posti) o annunciarsi per la vaccinazione di prossimità presso il Comune.
L'invito ai ticinesi è di telefonare ai Comuni da lunedì 8 marzo.
La vaccinazione nei Comuni partirà però con due settimane di ritardo rispetto a Giubiasco (centro cantonale)».
«Le dosi che abbiamo ora ci permettono di vaccinare a malapena gli anziani.
Abbiamo anziani che si erano annunciati e non hanno ricevuto ancora appuntamento. Sono circa 4'400 over 80 nelle liste di attesa dei Comuni. Queste persone ora posso ricevere appuntamento a partire dalla prima settimana di marzo. A breve saranno contattati».
Come saranno impiegate le dosi in arrivo questa settimana (3'900 Pfizer oggi, 8'900 Moderna sabato)?
«In questo momento l'obiettivo rimane quello di evitare i morti. Non stiamo parlando di evitare conseguenze fisiche sul lungo termine e nemmeno di evitare conseguenze di tipo sociale. Non stiamo ancora parlando di garantire il funzionamento dei servizi essenziali o conseguenze economiche. Vogliamo evitare i morti. Quindi diamo il vaccino alle persone che più rischiano di morire. Quindi gli over 70».
«Con i ritardi abbiamo perso 18'000 vaccinazioni. Nella campagna di vaccinazione abbiamo quindi coinvolto 16'000 persone in meno rispetto a quanto era previsto».
«Quando ci siamo trovati qui le ultime volte abbiamo annunciato delle riduzioni di forniture», continua il farmacista cantonale.
«L'elemento più importante da considerare è il rapporto tra le dosi ricevute e quelle somministrate.
Ne abbiamo ricevute 42'000 circa e ne abbiamo somministrate 32-33'000. Cosa stiamo facendo con queste dosi?
32'775 sono state somministrate
6'683 sono state consegnate per l'uso di questa settimana
2'605 sono in distribuzione
1'670 sono riservate per chi ha già ricevuto la prima dose
TOTALE DOSI CONSUMATE O ATTRIBUITE 43'733
saldo (fra dosi perse e dosi guadagnate): +1'583
Perché i conti non tornano? «È impossibile non perdere ogni tanto qualche dose - spiega Zanini -. Possono capitare manipolazioni sbagliate, fiale difettose, fiale che cadono per terra. Da un lato perdiamo delle dosi. Dall'altro ne guadagniamo altre, cercando di recuperare 6 dosi da una fiala Prifzer. La Confederazione calcola 5 per ogni fiala, noi ne recuperiamo 6. Quel +1'583 è il saldo di quanto guadagnato in questo modo e quanto perso con le manipolazioni. Con quelle recuperate, quel +1'583 stiamo vaccinando chi aveva già ricevuto la prima dose».
L'indicatore importante pubblicato dalla Confederazione è il numero di dosi consegnate a ogni Cantone per 100 abitanti.
Sono stati sollevati nelle scorse settimane dei dubbi sul fatto che il riparto non fosse corretto per quanto riguarda il Ticino. «Posso darvi tutte le raassicurazioni - dice Zanini -. Il Ticino è il cantone che riceve il numero di dosi maggiore rispetto alla popolazione. Con il 4% della popolazione, stiamo ricevendo il 4,8% di dosi, perché si tiene conto che abbiamo una quota maggiore di popolazione anziana. La chiave di riparto è corretta».
La situazione attuale
9'728 persone in Ticino hanno ricevuto le due dosi (hanno copertura completa)
13'319 persone hanno ricevuto la prima dose
Il totale delle dosi somministrate è di 32'775
Questi dati saranno presenti sul sito del cantone e saranno aggiornati ogni settimana lunedì (stato: domenica sera) e giovedì (stato: mercoledì sera)
Prende ora la parola Giovan Maria Zanini, farmacista cantonale: «Dal 4 gennaio in Ticino fino a domenica sera erano state somministrate 32'775 dosi».
«L'organizzazione funziona bene - prosegue il direttore del DSS -. Siamo pronti a vaccinare anche con grandi numeri. I ritardi purtroppo sono legati alla mancanza di fornitura».
«Chi decide più tardi di farsi vaccinare potrà annunciarsi anche nelle fasi seguenti», chiarisce De Rosa.
«La fase6 riguarda il personale sanitario (12'000 persone) tra inizio maggio e fine giugno.
La fase7 sarà la fase che coinvolge tutta la popolazione adulta (sopra i 16 anni), 160'000 persone interessate. Si parla di fine maggio fino a fine luglio. Negli studi medici, nelle farmacie e presso i centri cantonali. La capacità sarà di 3'200-3'500 vaccinazioni al giorno».
«La fase5 riguarderà gli over 65: 35'000 persone. Le vaccinazioni avranno luogo da metà aprile a metà giugno presso i centri cantonali. La capacità sarà portata a 3'200 vaccinazioni al giorno».
«L'obiettivo è procedere velocemente per poi passare alla fase4: persone affette da malattie croniche - aggiunge De Rosa -. Sono circa 25'000 persone. Già da metà marzo potranno annunciarsi e essere vaccinati da fine marzo, poi in aprile e maggio.
Qui si useranno i quattro centri cantonali (Giubiasco, Locarno, Lugano, Mendrisio) e gli studi medici.
La capacità, in questa fase, sarà di 2'500 vaccinazioni al giorno».
La fase1 è partita il 4 gennaio nelle case anziani. Ed è completata, sia per i residenti che per il personale.
La fase2, iniziata il 12 gennaio per le persone over 85 (e poi over 80), è realizzata attualmente al 75%.
Il prossimo passo è l'apertura agli over 75. Stiamo parlando di 17'000 persone. Ci saranno due modalità: centro cantonale di Giubiasco, presso il mercato coperto. O vaccinazione di prossimità.
Ci si annuncia online (per chi vuole andare a Giubiasco) o al proprio Comune.
Le iscrizioni a Giubiasco sono aperte da subito sul sito www.ti.ch/vaccinazione.
«Oggi presentiamo anche l'organizzazione di massima della campagna di vaccinazion».
«Si vedono i primi risultati della campagna: da diversi giorni nelle case anziani non ci sono più nuovi contagi. Questa situazione permette di pensare a un ulteriore allentamento delle restrizioni nelle case anziani, a fine mese. Ma fino a quando non saremo sicuri che i vaccinati non sono contagiosi, bisognerà continuare a rispettare le misure di protezione».
«Le forniture di fine febbraio e inizio marzo sono confermate: da Pfizer riceveremo 4+7 scatole, da Moderna 89 scatole.
I prossimi passi? Le persone con più di 80 anni, che verranno contattate dai Comuni ai quali si erano annunciati (4'400 persone). Si inizierà quindi con gli over 75. Già domani riceveranno una lettera personale del medico cantonale».
«I vaccini sono entrambi ben tollerati finora e la soddisfazione è alta», aggiunge De Rosa.
Prende la parola Raffaele De Rosa (DSS): «La vaccinazione prosegue. In questo momento è in corso la somministrazione della seconda dose per le persone con più di 80 anni nei centri cantonali e nei comuni (6'730 persone)».
«La macchina organizzativa messa in moto in Ticino funziona», ha aggiunto Gobbi.
«Sappiamo che c'è molta attesa. Una cosa che ci fa piacere. Non possiamo che invitare ancora alla pazienza, ad attendere il proprio turno. Vediamo il traguardo all'orizzonte, ma non sappiamo quanto vicino sia. L'aspetto delle forniture dei vaccini è l'anello debole».
Il primo a prendere la parola è il presidente del Consiglio di Stato, Norman Gobbi: «Oggi vi presentiamo le prossime tappe della strategia di vaccinazione in Ticino. Lo facciamo oggi per diversi motivi. Per il Governo la vaccinazione è uno dei quattro pilastri per uscire dalla crisi, insieme a limitare i contagi, proteggere, testare. La campagna è un elemento strategico nella gestione della crisi».