L'ex presidente del PLR Fulvio Pelli si oppone al nuovo Polo Sportivo. E punta il dito contro il Municipio
L'avvocato pronto al ricorso «Battaglia personale e politica. Il progetto residenziale impoverirà il centro città. E ci sono grossolani errori di pianificazione»
LUGANO - Opposizioni, probabili ricorsi, attacchi a mezzo stampa e risposte piccate. La partita sul Polo sportivo di Cornaredo si infiamma, e oggi è il turno di Fulvio Pelli di salire sul ring. Il noto avvocato ed ex presidente del Plr svizzero è accusato dal Mattino della Domenica di avere «interessi personali» per osteggiare il nuovo stadio.
In una lettera inviata al Municipio - riferisce il domenicale - Pelli avrebbe chiarito i motivi della propria opposizione: sarebbe proprietario di «palazzi» in centro i quali «rischierebbero di perdere inquilini» se accanto allo stadio dovessero sorgere (come da progetto) anche due lotti di uffici e appartamenti.
L'ex consigliere nazionale, secondo il Mattino, non perseguirebbe dunque «gli interessi della città» ma avrebbe «solo paura di perdere incassi». Gli affitti più bassi attirerebbero a Cornaredo aziende e inquilini, "rubandoli" al centro cittadino. A danno di Pelli ma - afferma il domenicale leghista, vicino al Municipio - a vantaggio della comunità.
Un'accusa che il destinatario rimanda al mittente. Raggiunto da tio.ch/20minuti, Pelli conferma il contenuto della lettera. «Sono proprietario d'immobili in centro a Lugano, è vero. Proprio per questo ho diritto di presentare un'opposizione formale al progetto, in quanto ho un interesse diretto che verrebbe danneggiato».
L'opposizione di Pelli - già espressa pubblicamente - riguarda in particolare due delle cinque domande di costruzione: quelle relative agli appartamenti e agli uffici, appunto. Non il palazzetto e l'arena. Fatta salva la parte sportiva, dunque, il timore è che «la costruzione di spazi commerciali e abitativi, questi ultimi per altro non previsti dal piano regolatore, porti a un impoverimento e a una perdita di attrattività del centro cittadino» spiega l'avvocato.
Un problema che non riguarderebbe solo Pelli, ma «come me tutti i proprietari d'immobili nel centro di Lugano». All'opposizione - fondata su elementi di diritto ed errori «anche grossolani» - l'esecutivo ha risposto finora con una "non entrata in materia". «Non sarei legittimato a oppormi perché non ho interessi diretti, secondo il Municipio». La lettera citata dal Mattino - e che Pelli si ripromette di pubblicare online a breve - chiarirebbe il contrario.
Se non dovesse bastare, l'avvocato promette ricorso. «La mia è una battaglia personale ma anche politica, dettata da considerazioni generali sul futuro della città e sull'interesse collettivo» conclude Pelli. «Il risultato è che sono fatto bersaglio di attacchi scorretti, e di tentativi di screditarmi. Mi stupisce, in particolare, che una lettera destinata al Municipio venga pubblicata sul Mattino, a cui non era indirizzata. È una violazione delle regole». Segno che la battaglia è entrata nel vivo, e non prevede esclusione di colpi.