Secondo la SECO, a febbraio il numero di persone senza lavoro si è attestato al 3,6%, -0,1%, rispetto a gennaio
Comunque, a causa della pandemia, la disoccupazione rimane molto elevata in confronto all'anno scorso
BERNA - È calata, seppur di poco, la disoccupazione in Svizzera, e il trend ha toccato anche il Ticino.
È quanto emerge dagli ultimi dati pubblicati oggi dalla Segreteria di Stato dell'economia (SECO).
Nel nostro Cantone, nel secondo mese dell'anno il tasso di persone in cerca di lavoro si è attestato al 4,0% (-0,1 punti rispetto a gennaio e +0,6 punti in confronto a febbraio 2020), nei Grigioni invece si è fermato al 2,0% (immutato e +0,8 punti).
In generale, la disoccupazione in Svizzera è lievemente calata in febbraio: rispetto a gennaio il numero dei senza lavoro è diminuito di 1'800 unità, con un tasso che si è attestato al 3,6%, in calo di 0,1 punti.
I cantoni romandi rimangono i più colpiti. Con un tasso del 5,7% il primato negativo spetta a Ginevra e Giura: seguono Neuchâtel (5,1%) e Vaud (4,9%) e Vallese (4,5%). Alto è anche il valore di Basilea Città (4,3%) e Sciaffusa (4,0%). Con un tasso dell'1,0%, Appenzello interno è invece il cantone con meno disoccupati. Zurigo è al 3,6%, perfettamente in linea con la media nazionale.
Il calo è stato più sentito per quel che riguarda i giovani (-2,5%), ma si è registrato anche per la fascia d'età 50-64 (-0,5%).
In tutti i Cantoni, comunque, il livello di disoccupazione è ancora parecchio più alto rispetto agli stessi mesi degli anni passati, ciò che mostra l'effetto nefasto della pandemia.
Le conseguenze della crisi dovuta al coronavirus si notano infatti osservando l'impressionante aumento (del 42,5%) delle persone in più iscritte presso gli uffici regionali di collocamento (URC) rispetto a dodici mesi fa. Alla fine di febbraio erano 167'953 le persone in fila agli sportelli, una crescita netta pari a 50'131 unità.
Le differenze con l'ILO
I dati diffusi dalla Seco si basano sulle persone effettivamente iscritte agli uffici regionali di collocamento (URC). La definizione è quindi diversa da quella dei disoccupati ai sensi dell'Ufficio internazionale del lavoro (ILO), che opera attraverso sondaggi e che rende nota la sua stima trimestralmente: l'ultima disponibile - pubblicata a metà febbraio - dà la disoccupazione in Svizzera nel quarto trimestre 2020 al 4,9%. Lo scarto fra i due dati - quello della Seco e quello ILO - suscita spesso acceso dibattito.