Si teme la massa. Ticino Turismo lancia la stagione in sordina. Il direttore Angelo Trotta: «Navighiamo a vista».
Preoccupazione per gli assembramenti. Il medico Franco Denti: «Chi viene da oltre Gottardo ha un'altra sensibilità nel rispettare le regole anti Covid. Si rischia un macello».
BELLINZONA/ LOCARNO - È una Pasqua, quella che cade il 4 aprile, che più fuori posto di così non poteva essere. Già nelle ultime settimane si è capito come da oltre Gottardo i turisti abbiano voglia di recarsi in Ticino, indipendentemente da eventuali nuovi allentamenti. Proprio adesso che, almeno in linea teorica, il Cantone ha annunciato il cambio di passo della campagna vaccinale contro il Covid-19. «Se il Consiglio federale concede allentamenti negli spazi interni, si rischia un vero macello – sostiene Franco Denti, presidente dell'Ordine dei medici ticinesi –. Spero vivamente che ci si limiti agli spazi esterni».
Si parte a fari spenti – Ticino Turismo nel frattempo propone ai Comuni proprio di concedere più suolo pubblico possibile a esercenti e commercianti. E intanto lancia una campagna in sordina. Chiedendo ai turisti romandi e della Svizzera tedesca di venire in Ticino, ma non in massa. Angelo Trotta, direttore di Ticino Turismo, contestualizza: «Si naviga a vista, considerando la situazione sanitaria. Da mesi ci poniamo la domanda su quando e quanto rilanciare il turismo. Abbiamo ridimensionato la campagna, puntando solo sul digitale in modo che si possa eventualmente anche bloccarla nel caso in cui ci fossero problemi».
«Si vada nelle valli» – Denti è abbacchiato. Più che mai. «Ticino Turismo ha fatto bene il suo compito. E mi fa piacere. Il fatto è che tanti turisti d'oltre Gottardo non hanno la nostra stessa percezione verso il rispetto delle regole di sicurezza anti Covid. È evidente. La polizia sarà presente in luoghi di potenziale assembramento per fare sensibilizzazione. È un'iniziativa che sostengo in prima persona. Per il resto non possiamo proibire alla gente di circolare. Spero che ci si ricordi che in Ticino ci sono tante valli in cui passeggiare liberamente senza ammassarsi».
Si sogna, ma si ha anche paura – Il turismo si trova in una posizione scomoda. Da una parte può contribuire a rilanciare l'economia ticinese (il settore rappresenta oltre il 10% del PIL locale). Dall'altra potrebbe però riaprire le porte alla diffusione del virus in Ticino. «Noi siamo assolutamente coordinati con le autorità – fa notare Trotta –. Bisogna anche considerare che c'è gente che ha assolutamente bisogno di lavorare e che aspetta da mesi e mesi di potere ripartire». «Lo ribadisco – tuona Denti –, bisogna accelerare con le vaccinazioni. Solo così ne usciamo».
«Abbiamo già congelato tanti progetti» – «La nostra speranza – riprende Trotta – è quella di ripetere la buona estate del 2020, riuscendo a includere stavolta anche la primavera. E ovviamente di potere poi estendere la nostra offerta a tutto il resto dell'anno. Avevamo tanti progetti per novembre e dicembre, siamo stati costretti a congelare tutto, con sacrifici non indifferenti».