Il Ticino si divide tra chi è felice di accogliere i turisti e chi invece teme effetti disastrosi sui contagi
Ma tutti concordano su un aspetto: «Bisogna rispettare le regole, ticinesi e svizzero-tedeschi».
LOCARNO - «Non è tanto l’afflusso di turisti che ci preoccupa. Si può avere un buon flusso in sicurezza. L’aspetto che preoccupa un po’ tutti è Il fatto che se le terrazze restano chiuse, assieme alla ristorazione, ci possano essere tanti turisti che non hanno luoghi dove andare a consumare i pasti all’aperto e l’esperienza turistica non sia al 100%». Così si è espresso Angelo Trotta, direttore di Ticino Turismo, in merito all'arrivo - già a partire dalla giornata di ieri - di svizzero-tedeschi (e svizzero-francesi) in Ticino per Pasqua. Il Consiglio di Stato, per voce del presidente Norman Gobbi, ha realizzato un videomessaggio per rammentare le raccomandazioni di comportamento necessarie per limitare la diffusione del coronavirus nel nostro cantone. Ma quali sono le aspettative di altri protagonisti del Ticino?
Franco Denti: «Dopo Pasqua sarà una strage»
Il presidente dell'Ordine dei medici del Canton Ticino (OMCT), Franco Denti, è preoccupato. L'Rt è nuovamente salito sopra all'1 anche in Ticino (1,12) e anche il numero di contagi giornalieri ha subito un incremento.«Mi fanno paura 80'000 turisti dalla Svizzera tedesca, in una settimana, in piena pandemia, con la "variante britannica" molto appiccicosa in circolazione - ha dichiarato a 20 Minuten -. I ricoveri sono in rialzo, tutto (tranne i ristoranti) è aperto. Temo che da dieci a quattordici giorni dopo Pasqua sarà una strage». Denti critica anche il comportamento di chi in vacanza tende a violare le regole, soprattutto sull'uso della mascherina (e evitando gli assembramenti). «Mi auguro che la polizia agisca con decisione, sensibilizzi e, se necessario, distribuisca anche delle multe».
Marco Solari: «Turisti benvenuti, se responsabili»
Marco Solari, presidente del Locarno Film Festival, sottolinea la proverbiale ospitalità dei ticinesi. Ma aggiunge pure: «Noi siamo contenti per ogni turista che viene in Ticino in questo periodo difficile. Ma ognuno di loro deve sapere di avere una responsabilità». Il distanziamento sociale e l'obbligo di indossare la mascherina, insieme all'accresciuta igiene, «devono essere rispettati». Durante la prima ondata, Solari è stato gravemente colpito dal Covid-19. «Qui la gente ha grande rispetto nei confronti del virus. Abbiamo sentito molto più di altri cantonai le conseguenze di questa pandemia. Un anno fa abbiamo visto persone morire come mosche. E la vicina Lombardia ci fa restare sempre all'erta». Ciononostante, se il comportamento corretto viene rispettato, il turista è il benvenuto, ora e in agosto.
Non è dello stesso avviso Giovanni Cossi, presidente della Conferenza dei sindaci del Malcantone. Un anno fa (era il 2 aprile) con un annuncio a pagamento apparso sul giornale i sindaci chiedevano «la chiusura degli accessi al Ticino alle persone dal San Gottardo e dal San Bernardino». Oggi, invece, non farebbe nulla, «perché i turisti sono già tutti qui». Ma punta il dito contro l'atteggiamento di alcuni: «Passeggiando per Lugano mi sono reso conto che sono pochi gli svizzero-tedeschi che indossano la mascherina». Quindi, l'appello a tutti affinché «rispettino le regole, mettano la mascherina, anche i bambini», altrimenti «le conseguenze le vedremo dieci-quattordici giorni dopo Pasqua».