Rispetto alla prima ondata, ora le fasce vulnerabili sono vaccinate. Adesso si guarda al periodo pasquale
L'invito del medico cantonale è di restare prudenti. E di farsi testare anche se non si hanno sintomi
Dopo che nelle strutture ospedaliere ticinesi era stato registrato un netto calo dei pazienti col Covid, a partire dall'inizio di marzo i numeri sono tornati a crescere (attualmente sono 89 le persone ricoverate, di cui 10 in cure intense). L'aumento riguarda anche i contagi giornalieri, che di recente sono in più occasioni tornati sopra i cento. Resta invece molto basso, fortunatamente, il numero dei decessi. Ora non mancano i timori per il forte afflusso turistico per il weekend pasquale.
Lo ha confermato il medico cantonale Giorgio Merlani, che in un odierno incontro coi media ha fatto il punto della situazione epidemiologica nel nostro cantone: «Dopo la seconda ondata e un periodo di relativa stabilità, nelle ultime settimane i valori sono di nuovo in salita». Attualmente il tasso di replicazione del virus è attorno a 1,2 (quindi ogni persona ne contagia più di una, portando a un aumento delle nuova infezioni).
Sul fronte dei ricoveri si constata invece un abbassamento dell'età sotto i 70 anni. Un abbassamento, questo, dovuto al fatto che le fasce vulnerabili della popolazione sono nel frattempo state vaccinate. La variante britannica è comunque più pericolosa - ha osservato Merlani - pertanto le persone più giovani che contraggono la malattia possono fare un decorso più grave. «Lo si osserva nelle ospedalizzazioni».
Anche senza sintomi, «test gratuiti» - L'invito alla popolazione è quindi di restare prudenti. Anche in vista del weekend pasquale. Merlani ha allora ricordato che i test sono gratuiti anche per le persone senza sintomi (questi vanno però effettuati in farmacia, non negli ospedali o nei checkpoint). L'unico test che resta a pagamento è quello PCR necessario per un viaggio.
E sempre a proposito di test, a partire dal prossimo 7 aprile nelle farmacie sarà disponibile quello fai-da-te. Ma attenzione: funziona diversamente rispetto al test “tradizionale” e soprattutto è meno affidabile. Va quindi impiegato soltanto se non si hanno sintomi. «Non deve essere una sicurezza assoluta» ha sottolineato il medico cantonale.
Un giorno per testare il Ticino - Con l'arrivo dei test fai-da-te, le autorità sanitarie cantonali intendono comunque lanciare un progetto: in un determinato giorno, tutta la popolazione ticinese sarà invitata a testarsi. «Questo progetto potrebbe fare la differenza nell'attuale andamento epidemiologico». Se ne saprà di più nelle prossime settimane.
La diffusione delle varianti del virus ha reso la malattia più contagiosa anche tra i bambini, ma i ricoveri restano pochissimi, come ha detto da parte sua la dottoressa Lisa Kottanattu, caposervizio dell'Istituto pediatrico della Svizzera italiana (IPSI). E infatti nelle scuole i casi sono aumentati. «Ma abbiamo la fortuna che sono aperte e che con i piani di protezione si può andare avanti» ha sottolineato Merlani. Nelle scuole non saranno comunque effettuati test di massa, in quanto la strategia attuale si sta dimostrando efficace: in presenza di un caso positivo viene avviata un'indagine ambientale, dalla quale «solo raramente emerge un ulteriore caso positivo».
La conferenza stampa è terminata. Grazie di averla seguita su tio/20minuti.
Sull'efficacia dei vaccini Pfizer sui più giovani (bambini tra i dodici-quindici anni).
Merlani: «Attualmente il vaccino Pfizer non può essere dato nelle modalità per cui è stato riconosciuto in Svizzera. I dati sull'efficacia vengono da Israele, dove hanno cominciato a vaccinare anche gli adolescenti. E i dati sembrano incoraggianti. Nei bambini al momento il decorso è molto blando, quindi non è per forza necessario. Diversa la questione dal punto di vista epidemiologico, potrebbe contribuire alla salute pubblica».
Kottanattu: «Al momento l'indicazione resta di non vaccinare sotto i sedici anni. Se si tratterà di evitare contagi secondari, si farà una riflessione in merito».
Le misure dovrebbero restare quelle attuali, compreso le terrazze dei ristoranti chiuse.
Merlani: «Le decisioni sono politiche. Non ho dubbi che la Confederazione ha già dato indicazioni chiari che non si va verso nuove aperture».
La parola passa ai giornalisti per le domande.
Per evitare la chiusura delle scuole e lo sviluppo di focolai, sono stati adattati nuovi criteri per i test dei giovani in età pediatrica. Per quanto riguarda quelli sotto i sei anni, in presenza di sintomi «è assolutamente lecito fare il test» spiega Kottanattu. Per quanto riguarda i bambini sopra i sei anni può essere usato il test salivare. Il test PCR resta comunque la prima opzione.
La parola passa alla dottoressa Lisa Kottanattu dell'IPSI. «Rispetto alla prima ondata, sono comparse le varianti che sono più contagiose anche sotto i sedici anni. Fortunatamente non abbiamo avuto decorsi gravi, non abbiamo visto pazienti pediatrici colpiti da varianti inglese o altre varianti con un decorso grave».
A fronte del numero di dosi somministrate, «gli effetti collaterali sono pochi, soprattutto in termini di gravità». Tutti i casi vengono comunque attentamente verificati e sorvegliati, spiega Merlani. «Quando si fanno vaccinazioni a tappeto, è inevitabile che qualcuno tornando a casa abbia un incidente d'auto. La causa non è chiaramente il vaccino». Si parla quindi di una vaccinazione «sicura».
La campagna di vaccinazione procede bene. Le dosi sono aumentate. Le capacità per somministrarle ci sono. A livello di over 65 si è attualmente annunciato il 30% dell'atteso: «L'adesione è ottima». Il 6,7% della popolazione totale ticinese è attualmente completamente vaccinato.
Sempre per Pasqua, sono previsti degli alleggerimenti per le case per anziani. «I residenti potranno trovarsi a tavoli da cinque all'interno delle strutture, le visite saranno concesse in modo più largo. Quindi cerchiamo di dare un po' di serenità a fronte del fatto che nelle strutture ci sono zero casi» spiega Merlani.
Per quanto riguarda il periodo pasquale, «si tratta di una delle occasioni per trovarsi in famiglia». A Natale - sottolinea il medico cantonale - «ci siamo comportati bene». A differenza del Natale, stavolta gran parte dei familiari anziani dovrebbero essere vaccinati. «Ma restiamo comunque prudenti e in caso di dubbio in presenza di sintomi fatevi testare».
Nelle scuole i casi sono aumentati. Anche a causa della presenza dei virus mutati. «Ma abbiamo la fortuna che le scuole sono aperte. Questo è possibile perché quando si verifica un caso positivo, avviamo un'indagine ambientale. E anche con i piani di protezione è possibile andare avanti». Ma: «Siamo convinti che i test di massa nelle scuole non facciano la differenza. Anche perché quando facciamo un'indagine ambientale, raramente troviamo un ulteriore caso positivo».
Merlani: «Rispetto alle ondate precedenti ci sono diverse differenze, sia per la capacità di test, sia per il fatto che le persone vulnerabili sono vaccinate. È quindi difficile fare dei paragoni con le situazioni precedenti». Inoltre, un anno fa era stato raggiunto il picco e i numeri erano in calo, «per via delle chiusure». Stavolta la situazione sarà diversa. «Ma è impossibile dire con sicurezza cosa succederà tra uno o due settimane».
Le autorità sanitarie cantonali intendono inoltre, con il test fai-da-te, mettere in atto un progetto che prevede che tutta la popolazione ticinese si sottoponga al test nello stesso giorno. «Un progetto, questo, che potrebbe fare la differenza in questo andamento epidemiologico».
Il test fai-da-te arriverà mercoledì. Il funzionamento è un po' diverso. Ed è meno affidabile. «Non è pensato per chi ha sintomi. E non deve essere una sicurezza assoluta» sottolinea Merlani.
Merlani parla dunque dei test per persone senza sintomi, che si possono effettuare nelle farmacie (non negli ospedali e non nei checkpoint). E ricorda che se una farmacia non ha più la possibilità di fissare un appuntamento, «chiamatene un'altra, dove potrete trovare un posto libero». Una lista delle farmacie è disponibile sul sito del Cantone. Il test è gratuito. L'unico test che resta a pagamento è quello PCR necessario per un viaggio.
Merlani: «Il vaccino protegge. Ma se uno ha sintomi anche dopo la somministrazione del vaccino, meglio fare il test».
Merlani: «Chiediamo un grande sforzo al sistema sanitario. E invitiamo la popolazione a tornare a seguire le regole, in modo da ridurre i casi di nuove infezioni ed evitare di avere tanti nuovi ricoveri con un sovraccarico del sistema sanitario». E aggiunge: «Sarebbe peccato ammalarsi e avere complicazioni adesso, quando a breve si potrà accedere al vaccino».
«In questa terza ondata il numero delle persone in terapia intensiva aumenterà» dice Merlani.
La variante britannica è più pericolosa. E le persone più giovani che fanno la malattia possono fare un decorso più grave. Questo si osserva nelle ospedalizzazioni, afferma il medico cantonale.
Sul fronte dei ricoveri, spiega Merlani, si osserva che riguardano le persone attorno ai sessant'anni. Questo considerando che le persone vulnerabili sono state vaccinate. E quindi i ricoveri che riguadano loro sono meno.
Il medico cantonale Giorgio Merlani apre la conferenza stampa: «Dopo la seconda ondata e un periodo di relativa stabilità, nelle ultime settimane i valori sono di nuovo in salita. Sia in termine di test effettuati, sia di numero assoluto (con una media quotidiana sopra a 80 contagi). Il tasso di replicazione è superiore a 1. Attualmente attorno a 1,2».
Alle 11 ha luogo un momento informativo per un aggiornamento sulla situazione epidemiologica in Ticino.
All’appuntamento sono presenti:
- Giorgio Merlani, medico cantonale
- Lisa Kottanattu, caposervizio dell’Istituto pediatrico cantonale della Svizzera italiana dell’EOC