"È una discriminazione senza paragoni e del tutto incomprensibile". La denuncia di chi opera nel settore
LOCARNO - Si tratta di incongruenze che danno fastidio. Perchè le palestre possono riaprire lunedì e le piscine coperte no? Se lo chiedono Gianbeato Vetterli, del Centro Balneare Regionale SA di Locarno, e Thomas Spengler ex presidente dell'Associazione piscine svizzere. "Per le piscine coperte non c’è stato alcun allentamento delle condizioni di riapertura" lamenta l'ex presidente. Si parla ovviamente di piscine da svago, perché quelle dove si svolgono attività sportive vengono riaperte.
Lo scorso anno - ricordiamo - le piscine avevano potuto riaprire a patto che fosse garantita una superficie di 25 metri quadrati per ogni ospite adulto. "Nessun centro fitness potrebbe aprire con un requisito del genere" fanno notare Vetterli e Spengler. E denunciano: "Qui, un intero settore economico e di servizio pubblico è sottoposto ad una discriminazione senza paragoni e lasciato da parte del tutto incomprensibilmente, visto che le misure Covid, introdotte lo scorso anno per le piscine, avevano permesso di tener aperte le strutture senza alcun problema né per gli ospiti né per le maestranze".
Inoltre fano notare che più di uno studio, di cui uno pubblicato pure sul proprio sito dallo stesso Ufficio Federale della Salute Pubblica, dimostra che il rischio di infettarsi in una piscina coperta con acqua e aria clorata è assolutamente irrilevante. Per le piscine si tratta di una totale dimenticanza, fanno notare i due, e raccomandano "al Consiglio Federale di togliersi gli occhialini da nuoto, evidentemente assai appannati".