La sinistra chiede al Municipio se abbia ricevuto garanzie, e quale sarà l'impatto sul territorio
LOCARNO - Dai media ai banchi del Consiglio comunale. La chiusura di Novartis e i tagli alla Schindler finiscono in un'interrogazione del gruppo Sinistra Unita al Municipio di Locarno. La multinazionale renana ha annunciato mercoledì la decisione di ritirarsi dal Lago Maggiore entro il 2023. Il colosso degli ascensori, invece, ha confermato oggi a Tio.ch che è in programma una riduzione del personale: secondo l'Ocst, sono a rischio 40 impieghi.
I consiglieri comunali Francesco Albi, Gionata Genazzi, Gianfranco Cavalli, Fabrizio Sirica, Giulia Maria Beretta e Rosanna Camponovo-Canetti hanno espresso «solidarietà ai lavoratori e le loro famiglie, vittime di decisioni di mero tornaconto prese a molti chilometri di distanza».
All'esecutivo guidato da Alain Scherrer, l'interrogazione chiede se «nessun municipale o delegato della Città era al corrente delle decisioni intraprese» da Novartis e Schindler; se le due aziende beneficino di trattamenti fiscali particolari; e infine siano state coinvolte nel progetto del "polo meccatronico" dell'ex Macello. Rispetto a Schindler, ci si domanda «se il Municipio abbia ricevuto garanzie per un mantenimento dell'attività nei prossimi anni». E per quanto riguarda invece Novartis, se la partenza «non rischi di compromettere» il progetto stesso del polo meccatronico.