Treni fermati a Como, in cerca di certificati Covid e test negativi. E i turisti devono aspettare fino a mezzora
CHIASSO/COMO - Tutti in vacanza, tutti a sud. Ma attenzione alle regole d'ingresso. Chi entra in Italia in treno, potrebbe perdere un po' di tempo ad esibire documenti: e se non li ha, rischia di avere dei problemi. Sugli Eurocity in transito da Como vengono effettuati controlli sistematici, hanno riferito le Ffs al Watson.ch.
Domenica un treno Zurigo-Milano ha sostato per oltre mezzora nella città lariana a seguito di controlli disposti dalle autorità italiane. «Ogni viaggiatore doveva esibire il certificato di vaccinazione o un test negativo» ha raccontato un passeggero al sito d'Oltralpe.
Non si tratterebbe di un caso isolato. «Per quanto ne sappiamo, i passeggeri su tutti i collegamenti Eurocity in Italia vengono controllati attualmente» ha spiegato un portavoce dell'ex regia federale. Questo vale anche per la tratta Eurocity Basilea-Berna-Domodossola-Milano.
Un dettaglio da considerare, specie nel pianificare le coincidenze. La sosta a Como normalmente dura solo due minuti, e 30 minuti in più possono incidere non poco sulla tabella di marcia. Le Ffs informano esplicitamente i passeggeri nell'orario online che sono previsti «tempi di viaggio prolungati» a causa delle regole di ingresso. I treni regionali Tilo transfrontalieri da Locarno/Lugano a Milano non sono invece interessati. Secondo il decreto del governo italiano - a differenza dei collegamenti Eurocity - sui regionali sono previsti solo controlli a campione.
La pena per chi viola le regole d'ingresso? Una multa compresa tra 400 e 3mila euro. Con il divieto di proseguire il viaggio. Le Guardie di confine svizzere invece non eseguono controlli sugli Eurocity al rientro in Svizzera, conformemente alle disposizioni federali che non prevedono restrizioni in ingresso ad eccezione di viaggiatori provenienti da aree a rischio.