Il 34enne sotto inchiesta è pure attivo nel Consiglio comunale della Capitale.
L'uomo, accusato di aver preso parte a un traffico abusivo di targhe con cifre basse, è stato nel frattempo sospeso dal Governo. Nei suoi confronti è pure stata avviata un'inchiesta disciplinare.
BELLINZONA - È un terremoto (anche) politico quello che ha scosso questa mattina la sezione della Circolazione di Camorino. Il 34enne accusato di aver preso parte a un traffico abusivo di targhe con cifre basse, per il quale è stato arrestato e rilasciato a piede libero, è infatti un consigliere comunale di Bellinzona. Ma non solo. Perché il funzionario in questione ricopre anche una carica ai vertici della sezione bellinzonese dell'UDC.
Sorpresa UDC - La notizia ha colto tutti di sorpresa, tanto che i vertici del partito cantonale preferiscono per ora non commentarla. Sulla questione dovrebbe arrivare una loro presa di posizione nelle prossime ore.
Indagati a piede libero - Sotto accusa insieme al 34enne, ricordiamo, è finito anche un 48enne svizzero del Luganese. Entrambi indagati dopo una segnalazione proveniente dalla stessa Sezione della circolazione, le due persone sono state fermate il 17 agosto. Quello stesso giorno al termine dei rispettivi verbali era stato ordinato il loro arresto provvisorio. Il giorno successivo, ieri, i due imputati - dopo un confronto e l'audizione di alcune persone informate sui fatti - sono stati rilasciati e permangono indagati a piede libero.
Una marea di reati - I reati ipotizzati a carico del 34enne sono quelli di corruzione passiva (subordinatamente accettazione di vantaggi), abuso di autorità, appropriazione indebita, acquisizione illecita di dati e riciclaggio di denaro. Per il 48enne si ipotizzano, invece, le imputazioni di corruzione attiva (subordinatamente concessione di vantaggi), riciclaggio di denaro e ricettazione.
Sospeso dal Governo - Il 34enne è stato nel frattempo sospeso dal suo incarico dal Governo. Nei suoi confronti è pure stata avviata un'inchiesta disciplinare. Il Governo «stigmatizzando quanto emerso» si riserva di prendere «le opportune misure» contro il funzionario sospeso.
Gobbi: «Amareggiato e arrabbiato» - Da parte sua anche Norman Gobbi si dice deluso dell'accaduto. «Sono molto amareggiato e arrabbiato», scrive su Facebook il direttore del Dipartimento delle istituzioni definendo un «tradimento della fiducia» l'atto compiuto dal suo collaboratore. «Mi consola il fatto - continua - che la segnalazione su possibili irregolarità sia partita dalla stessa sezione della circolazione».