Stipendi bassi, posti di lavoro limitati e situazioni sfortunate.
Il Ticino resta uno dei cantoni più indebitati, e la pandemia non aiuta. Anche chi sta bene può trovarsi, da un momento all’altro, in seria difficoltà.
BELLINZONA - Pagare, pagare, pagare. In bucalettere le fatture non mancano mai, e qualcuno non ce la fa. Secondo un recente studio, il 7,5% dei ticinesi è infatti indebitato eccessivamente. Un valore tra i più alti a livello svizzero e inscritto in un contesto decisamente poco favorevole: quello della pandemia. Ne abbiamo parlato su Piazza Ticino con la responsabile dell’Associazione SOS Debiti Simona Bernasconi.
Non siamo degli spendaccioni - «Non è vero che in Ticino spendiamo di più per oggetti futili, macchine e tecnologia: I giovani sono giovani ovunque», spiega Bernasconi, sfatando qualche falso mito. E, riguardo alla grande diffusione del leasing come mezzo di pagamento nel nostro cantone: «Certo, può esserci anche una componente di abitudine, ma è vero che in Ticino risparmiare è più difficile rispetto al resto della Svizzera». E il problema non sono solo i salari, specifica, ma anche la maggiore difficoltà nel trovare un posto di lavoro.
Il Long Covid del portafoglio - La pandemia ha poi giocato un suo ruolo, sottolinea, soprattutto per quanto riguarda piccole imprese o indipendenti. «Si sono ad esempio rivolte a noi parrucchiere ed estetiste che in un primo momento, durante la chiusura forzata, hanno potuto usufruire degli aiuti, ma che poi, potendo riaprire, hanno sofferto una perdita di clienti a causa del lavoro da casa e dei pochi eventi». E gli aiuti, a quel punto, non c’erano più.
Cambiamenti repentini - Le principali cause di indebitamento in Ticino restano comunque quegli eventi che non sono facilmente prevedibili, chiarisce Bernasconi: può trattarsi di un divorzio, la perdita del posto di lavoro, una malattia. Ma anche la nascita di un figlio o l’accesso agli studi possono portare sull’orlo del baratro.
Buchi creati da altri - Sono inoltre più frequenti di quanto si possa pensare anche gli indebitamenti ereditati dai genitori. «Solo questa settimana ho visto due ragazzi che si trovano in questa situazione. Spesso vivono ancora con i genitori e sono convinti che coprano i costi delle loro fatture. Ma poi scoprono, per esempio andando all’ospedale, che le cure non possono essere prestate perché le fatture della cassa malati non sono state saldate». E non è raro che un genitore acquisti a nome del figlio senza pagare, aggiunge Bernasconi.
Nessuno escluso - Ma anche persone abbienti possono trovarsi nella palta. SOS Debiti ha prestato consulenza e aiuto «persino a due direttori di banca», racconta Bernasconi. «Avevano fatto degli acquisti proporzionati rispetto a quello che guadagnavano, ma una volta licenziati si sono trovati ad affrontare rate e impegni finanziari ormai diventati insostenibili». Una persona che guadagna 15-20mila franchi al mese cosa fa? «Compra una seconda casa, un paio di belle auto, manda i figli alle scuole private. E non c’è nulla di male. Però se tutto ad un tratto si trova senza lavoro, magari a 50 anni, è dura». Sì, perché spesso la casa è ancora da pagare, e il leasing e la retta della scuola da onorare. «Per mantenere un certo tenore di vita ci vuole un’entrata adeguata. Ma può capitare a chiunque che questa vada a cadere».