A dieci anni dalla strage di Marrakech, la ticinese rompe il silenzio e racconta la sua storia.
Da oggi in libreria, il libro sarà presentato il 27 novembre a Faido.
BELLINZONA - Sono passati più di dieci anni dal terribile attentato di Marrakech. Quel 28 aprile del 2011 le bombe piazzate dagli estremisti islamici all'interno del centralissimo Caffè Argana provocarono la morte di diciassette persone. Tra le vittime vi erano anche tre giovani ticinesi: Corrado “Mondo” Mondada, Cristina “Chichi” Caccia e André Da Silva Costa. Insieme a loro - unica sopravvissuta del gruppo di amici provenienti dal Ticino - vi era anche Morena Pedruzzi, che quel giorno vide la sua vita completamente stravolta.
La ricerca di un nuovo equilibrio - Ed è proprio lei, dopo dieci anni, a rompere il silenzio e a raccontare la sua storia in un libro che oggi esce in libreria. Una storia che narra di «un percorso di sofferenza e guarigione» alla ricerca di un nuovo equilibrio. «Di come è andata in frammenti e di come si è rimessa insieme». In una narrazione che procede anch’essa per frammenti – tra pagine di diario, post, messaggi, fotografie –, Morena ricostruisce infatti i giorni spensierati della vacanza in Marocco con i suoi amici, l’assurda irruzione della violenza nelle loro vite, e poi il lento percorso delle cure, il ritorno a casa e la ricerca di un nuovo equilibrio, sorretta dall’affetto della famiglia e dalla solidarietà di tantissime persone, dall’amore per la musica e dal desiderio di tornare a esercitare il suo lavoro di ergoterapista pediatrica. Un percorso di ricostruzione di sé grazie a cui, come nell’arte giapponese del kintsugi, che ripara le ceramiche infrante saldandole con metalli preziosi, Morena ha imparato a «rendere d’oro» le sue ferite, dando un nuovo valore alla sua storia.
Presentazione il 27 novembre - Il libro sarà ufficialmente presentato sabato 27 novembre alle 17.00 nell'aula magna del Centro Scolastico di Faido. Durante questo incontro l'autrice - nata proprio nel Comune leventinese nel 1984 e che attualmente lavora come ergoterapista pediatrica presso il Servizio dell’educazione precoce speciale di Biasca (SEPS) - dialogherà con la giornalista Sara Rossi Guidicelli.