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CANTONECure per le malattie rare: «Di eccezioni se ne fanno tante»

14.02.22 - 06:00
Assicurazioni troppo rigide sulla copertura di nuove terapie? Parla Ivo Giudicetti, portavoce di Santésuisse.
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Cure per le malattie rare: «Di eccezioni se ne fanno tante»
Assicurazioni troppo rigide sulla copertura di nuove terapie? Parla Ivo Giudicetti, portavoce di Santésuisse.
Emerge poi il problema delle case farmaceutiche che possono astenersi dal presentare la documentazione necessaria per ottenere l’autorizzazione alla commercializzazione dei farmaci.

BELLINZONA - Avere una malattia rara non significa solo avere a che fare con un male che non si conosce. Ma fare fronte a continue battaglie burocratiche. Anche con le casse malati. Lo aveva dichiarato di recente a Tio/20Minuti Beatrice Reimann, coordinatrice per l’Associazione Malattie Genetiche Rare della Svizzera italiana. A volte c'è chi si vede sbattere la porta in faccia dalla propria assicurazione. Perché i medicamenti e le cure richieste non comparirebbero sulle liste ufficiali. Sul tema abbiamo interpellato Ivo Giudicetti, portavoce di Santésuisse, associazione mantello delle assicurazioni malattia. 

Partiamo da una certezza. I rimborsi della maggioranza dei medicamenti in Svizzera avvengono automaticamente attraverso l’assicurazione obbligatoria.
«Esatto. E questo perché sono inclusi nell’elenco delle specialità. Questa è la norma. La Svizzera è poi uno dei pochissimi Paesi ad avere un articolo di legge per le eccezioni che permette di rimborsare i costi di un farmaco non ammesso nell’elenco delle specialità o ammesso nell’elenco ma autorizzato per un impiego diverso».

Tuttavia le eccezioni sarebbero soggette a determinate regole. Forse troppo rigide? 
«L’impiego eccezionale del medicamento deve promettere un elevato beneficio terapeutico contro una malattia che può avere esito letale per l’assicurato o può provocare danni gravi e cronici alla sua salute. Ciò in assenza di alternative terapeutiche, ossia di un trattamento omologato ed efficace. Nella richiesta del medico il beneficio terapeutico deve essere documentato per mezzo di studi scientifici. Vale anche per le malattie rare».

In seguito che succede? 
«I medici di fiducia presso gli assicuratori malattia valutano se è plausibile un elevato beneficio terapeutico sulla base della documentazione ricevuta e raccomandano la copertura dei costi nella maggioranza dei casi. Tuttavia, se le condizioni legali non sono soddisfatte, i costi non possono essere coperti dall’insieme degli assicurati».

Secondo alcuni questo articolo di legge sulle eccezioni non sarebbe sufficiente…
«L’ordinanza federale sta dando risultati molto importanti. Gli assicuratori malattia, da parte loro, sono tenuti a verificare se il costo assunto per il farmaco in questione è proporzionato al beneficio terapeutico. Purtroppo, alcune aziende farmaceutiche abusano dell'articolo sulle eccezioni per ragioni di mercato. Possono infatti astenersi dal presentare la documentazione necessaria per ottenere un'adeguata autorizzazione alla commercializzazione del farmaco».

Se un medicamento non è incluso nell’elenco delle specialità è perché l'Ufficio federale della sanità pubblica e le case farmaceutiche non riescono a raggiungere un accordo sul prezzo?
«L’articolo di legge per le eccezioni non vincola le aziende farmaceutiche alle normative sui prezzi del Governo federale. Questo abuso deve finire, a tutela di assicurati e pazienti. Chiediamo quindi che, in futuro, anche gli assicuratori malattia possano proporre farmaci da inserire nell’elenco delle specialità. Inoltre, dopo due anni di negoziati infruttuosi sui prezzi, il prezzo del farmaco dovrebbe essere automaticamente fissato al ribasso».

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