Un trend che desta preoccupazione anche a livello nazionale.
Rispetto a gennaio 2021 è stato registrato un incremento del 18%.
BELLINZONA - I fallimenti aziendali sono fortemente aumentati in Svizzera in gennaio e la stessa evoluzione è stata osservata anche in Ticino: lo indicano i dati pubblicati oggi dalla società di informazioni economiche Dun & Bradstreet (D&B), che mettono anche in luce come si sia attenuata la crescita sul fronte delle nascite di nuove imprese.
Nel primo mese del 2022 le ditte che hanno dovuto chiudere per insolvenza sono state 410 a livello elvetico, il 28% in più dello stesso periodo del 2021. Il Ticino presenta la stessa tendenza, facendo segnare un +18% (a 20), mentre si smarcano i Grigioni (-13% a 7).
«I prossimi mesi mostreranno se proseguirà il significativo aumento dei casi e se si verificherà la tanto attesa ondata di fallimenti legati al Coronavirus», commentano gli esperti di D&B in un comunicato.
Ai fallimenti per incapacità a far fronte ai pagamenti vanno poi aggiunti quelli per lacune nell'organizzazione (articolo 731b del Codice delle obbligazioni): il numero complessivo sale così a 664 (+57%) a livello svizzero, a 54 in Ticino (+35%) e a 16 nei Grigioni (+60%).
Se diverse aziende devono chiudere, molte aprono i battenti: le nuove iscrizioni nella Confederazione sono state 3812 nel periodo in esame, valore in progressione del 2% su base annua. Ticino (-14% a 140) e Grigioni (-12% a 83) registrano però un calo.