Le autorità hanno organizzato un momento informativo sul Covid-19. Cosa dobbiamo aspettarci per le prossime settimane?
Fra i temi affrontati, la situazione epidemiologica e la campagna di vaccinazione: «Vaccinarsi ha ancora un senso», è stato sottolineato. Anche perché «siamo confrontati con una nuova ondata». Di conseguenza, il dispositivo ospedaliero verrà rafforzato.
L'allentamento delle restrizioni che il Consiglio federale aveva a suo tempo decretato al fine di lottare contro la diffusione del coronavirus ha avuto l'effetto che in molti temevano: una curva di contagi che è tornata a salire (pur con diverse fluttuazioni) e una crescita del numero di ospedalizzazioni giornaliere. Inoltre, sempre meno persone decidono di vaccinarsi contro il Covid-19.
Per aggiornare la popolazione sull'evoluzione epidemiologica nel nostro Cantone e presentare la strategia elaborata in vista della bella stagione, le autorità hanno indetto un momento informativo al quale partecipano Raffaele De Rosa (consigliere di Stato e direttore del DSS), Giorgio Merlani (Medico cantonale) e Giovan Maria Zanini (Farmacista cantonale).
Raffaele De Rosa, di fronte al nuovo aumento dei ricoveri dovuti alla variante Omicron 2, ha annunciato che il dispositivo sanitario verrà rafforzato e che si rinuncerà per ora a riaprire i pronto soccorso dell'Ospedale Italiano di Lugano e di Faido. Ha anche detto che il Ticino scriverà a Berna per chiedere di posticipare la revoca della situazione particolare, prevista fra una settimana.
Giorgio Merlani ha sottolineato come il tasso di positività vicino al 50% significhi che solo le persone chiaramente sintomatiche si testano. Di conseguenza capire quanto il virus stia circolando è più complicato e le previsioni per le prossime settimane più difficili da fare. Il Medico cantonale ha anche ricordato come la relazione fra allentamenti e ripresa della circolazione del virus sia chiara e ribadito l'importanza del vaccino e dell'uso della mascherina negli spazi chiusi.
Vaccino che è stato al centro dell'intervento del Farmacista cantonale Giovan Maria Zanini. Fra i maggiorenni, in Ticino, 51mila persone non hanno potuto o voluto vaccinarsi. «L'obiettivo fissato da Berna dell'80%, che ci sembrava ambizioso, è comunque stato raggiunto», ha sottolineato. Nonostante la buona adesione, «vaccinarsi ha ancora senso», ha raccomandato Zanini, sostenendo la sua tesi con una serie di dati. In particolare, applicando a tutta la popolazione svizzera i tassi di ospedalizzazione e di decesso registrati fra i non vaccinati, si può calcolare che nelle 6 settimane di febbraio e marzo 2022:
La conferenza stampa è conclusa.
Giorgio Merlani in conclusione di conferenza stampa è tornato a parlare di Omicron 1 e Omicron 2: «Reinfettarsi è possibile, ma non dovrebbe essere la regola. L'invito è quindi di testarsi alla presenza del minimo sintomo», ha detto.
Zanini ha anche illustrato le differenze fra il Ticino e Hong Kong. Differenze a livello di campagna vaccinale che hanno un impatto decisivo sull'evoluzione epidemiologica: «Da noi la situazione è grave ma tutto sommato sotto controllo, cosa che non si può certo dire per Hong Kong». Infine ha ricordato le possibilità presenti in Ticino per farsi vaccinare, informazioni che come sempre possono essere trovate sull'apposito sito del cantone (www.ti.ch/vaccinazione)
Le conclusioni, secondo Zanini, sono chiare: se non avessimo avuto il vaccino, applicando a tutta la popolazione svizzera i tassi di ospedalizzazione e di decesso registrati fra i non vaccinati, si può calcolare che nelle 6 settimane di febbraio e marzo 2022:
- invece delle 120 persone che in media sono state ospedalizzate ogni giorno ne avremmo avute in media 400: sono state evitate 12’000 ospedalizzazioni.
- invece dei 12 morti che in media ci sono stati ogni giorno ne avremmo avuti in media 73: sono stati evitati 2’500 morti.
Dopo 4 mesi dalla seconda dose, il vaccino protegge dai decorsi gravi circa al 80%. Dopo il booster, la protezione dai decorsi gravi sale al 92%, ha illustrato ancora Zanini. Di conseguenza, grazie alla vaccinazione con 2 dosi, 44mila ticinesi non rischiano più di avere decorsi gravi. Grazie al richiamo, invece, 60mila ticinesi non rischiano più di avere decorsi gravi.
Nonostante la buona adesione, «vaccinarsi ha ancora senso», ha raccomandato Zanini. «Purtroppo ci si limita a guardare le persone vicine a noi e si conclude che il vaccino non serve a niente perché tutti conosciamo qualcuno che nonostante il vaccino è risultato positivo a Omicron». Ma gli studi sono chiari: dopo 4 mesi dalla seconda dose, il vaccino protegge dall’infezione circa al 40%. Dopo il richiamo, la protezione dall’infezione sale circa al 60%. Potrebbero sembrare percentuali basse, ma in numeri assoluti evitano un forte incremento di contagi, ricoveri e decessi. Grazie alla vaccinazione con 2 dosi, 37mila ticinesi non rischiano più di diventare positivi. Grazie al richiamo, 97mila ticinesi invece non rischiano più di diventare positivi.
Dopo De Rosa e Merlani è intervenuto il Farmacista cantonale Giovan Maria Zanini, che ha fornito un aggiornamento sulla campagna vaccinale. Secondo i suoi calcoli, fra i maggiorenni, in Ticino, 51mila persone «per ragioni loro» non hanno potuto o voluto vaccinarsi. «L'obiettivo fissato da Berna dell'80%, che ci sembrava ambizioso, è comunque stato raggiunto», ha sottolineato.
«Le uniche persone che possono determinare l'evoluzione epidemiologica siamo noi», ha raccomandato in conclusione Merlani. Che si è detto anche preoccupato per il fatto che quasi nessuno ormai indossi la mascherina. «Non chiedo chiusure, ma chiedo di riflettere se è davvero così difficile indossare la mascherina al chiuso».
Giorgio Merlani ha anche ribadito l'importanza del vaccino: «Andate a vedere nei Paesi in cui l'adesione è stata bassa o il vaccino non è stato somministrato come da noi, la mortalità di Omicron non è stata diversa da quella delle varianti precedenti», ha spiegato.
Da quando è stato tolto l'obbligo di quarantena i contagi hanno arrestato la propria discesa, dal freedom day invece sono tornati a salire. «La relazione fra allentamenti e virus è quindi chiara», ha evidenziato Merlani.
Merlani ha poi presentato uno studio che consiste nel cercare il virus nelle acque reflue (nelle fognature). «I dati raccolti a Bioggio sono correlati con quelli che riguardano la circolazione reale del virus: i dati sono quindi piuttosto affidabili».
Ultimamente il tasso di positività ha sfiorato il 50%. Un segnale che solo le persone chiaramente sintomatiche si testano, secondo Merlani. «L'adesione è scesa perché sono scesi gli incentivi a testarsi, ciò che rende le nostre previsioni per le prossime settimane più difficili».
Dopo De Rosa ha preso la parola Giorgio Merlani, che ha presentato una serie di dati che mostrano come vi sia stata una nuova «rapida e inattesa» diffusione del virus: «Nelle ultime settimane stanno aumentando i contagi che riguardano le persone più fragili», ha sottolineato. La pendenza della curva è però cambiata: nelle ultime due settimane è diventata un po' più piatta. «Possiamo sperare che ci sia stato un rallentamento, ma per ora è solo una speranza».
Il Consiglio di Stato ha deciso di scrivere a Berna per chiedere di rivedere l'abolizione della situazione particolare, prevista fra una settimana: «Serve maggior prudenza. Non stiamo parlando di una semplice influenza, il virus continua a provocare ospedalizzazioni e decessi», ha ricordato De Rosa. «La popolazione in queste settimane sta vivendo anche altre preoccupazioni, ma bisogna continuare a proteggerci con semplici ma efficaci gesti».
Il primo a prendere la parola è stato Raffaele De Rosa, che ha ricordato ancora una volta come il virus non sia sparito. «Si tratta di una nuova ondata dovuta alla sottovariante Omicron, meno pericolosa ma molto più contagiosa», ha spiegato il direttore del DSS. Le riaperture dei pronto soccorso dell'italiano di Lugano e dell'Ospedale di Faido sono state quindi posticipate. Inoltre verrà rafforzato il dispositivo ospedaliero con 210 posti letto covid in più.
La conferenza stampa è cominciata.