L'ha presentata la Società ticinese per l'arte e la natura: «Domanda di costruzione lacunosa»
LOCARNO - Strada ulteriormente in salita per il progetto di restauro del Grand Hotel di Locarno. Oltre all'opposizione di recente presentata dall'Hotel Belvedere Locarno SA, ne spunta una seconda firmata dalla Società ticinese per l'arte e la natura (STAN). Il principale obiettivo di tale opposizione è di chiarire determinati aspetti relativi al progetto.
Per la STAN si tratta infatti di «attirare l'attenzione dell'istante e degli uffici preposti su carenze nella domanda di costruzione e discordanze tra progetto e norme od obiettivi di tutela». Nella relazione tecnica presente nell'incarto si afferma, lo scrive la STAN, che «per quanto riguarda il restauro sono intercorsi sopralluoghi con i rappresentanti dell'Ufficio beni culturali, il lavoro è appena iniziato e con lo sviluppo del progetto è garantita la stretta collaborazione per permettere di sviscerare e risolvere tutti i dettagli che servono per garantire l'obiettivo della conservazione».
La STAN sottolinea che «nulla si sa di questo lavoro “appena iniziato”». Una domanda di costruzione deve invece comprendere tutta la documentazione «determinante per una completa comprensione di ciò che si andrà poi nei dettagli costruendo». L'incarto in questione sarebbe invece «lacunoso» in merito «agli obiettivi e alla tutela del monumento».