Esplodono i premi delle casse malati: bordate su Piazza Ticino tra l'esperto di sanità e il portavoce di santésuisse.
BELLINZONA - «È una stangata immeritata per il Ticino. Trovo penosa la conferenza stampa del consigliere federale Berset che non ha dato spiegazioni convincenti». Bruno Cereghetti, esperto di sanità, è scatenato su Piazza Ticino. In diretta con lui anche Ivo Giudicetti, portavoce di santésuisse. Il tema è quello della prevista impennata dei premi di cassa malati: mediamente +6,6% in tutta la Svizzera, +9,2% in Ticino. «Questo salasso – sentenzia Cereghetti – è dovuto al fatto che gli assicuratori malattia stanno scialacquando in borsa 2,5 miliardi di franchi di riserve. Soldi che non hanno voluto restituire agli assicurati».
«Forfait tariffari e farmaci generici» – «Giudicetti non ci sta. «Dobbiamo uscire dalle teorie della cospirazione. È dal 1997 che i costi salgono, tranne qualche eccezione. Io non sono sorpreso di fronte all'aumento dei premi. Ci sono problemi reali. Le cause stanno, a nostro avviso, nel tariffario Tarmed. Si parla di 12 miliardi, un terzo degli attuali costi della LAMal. Serve una riforma. Nel campo medico, dove è possibile, vanno introdotti dei forfait tariffari. Il prezzo dei farmaci inoltre è troppo alto. I generici circolano troppo poco e costano comunque il doppio rispetto ad altri Paesi. Il Covid inoltre ha lasciato i suoi segni. Ci sono operazioni che vengono recuperate solo adesso. E cosa possiamo dire del Long Covid?».
«Io non invento nulla» – «Saremo sempre più confrontati con l'aumento dei costi della malattia – replica Cereghetti –. La popolazione invecchia. Posso capire che questo corrisponda a un aumento dei premi. Ma non in queste proporzioni. Nella conferenza stampa di Berset non sono emersi dati sugli sprechi in borsa. Basterebbe leggere gli atti. Non l'ho inventata io questa cosa».
«Sistema troppo costoso» – Giudicetti definisce "ideologica" la posizione di Cereghetti. «Non si può ridurre il problema a una questione borsistica. Le riserve intervengono soprattutto per coprire i costi. E i costi sono aumentati. Se cadono gli assicuratori malattia, cadiamo tutti. Il sistema è troppo costoso. Si punta a curare sempre di più anche quando non ce n'è bisogno».
«Verso tempi bui» – Guardando al futuro, Cereghetti auspica la riforma totale del sistema delle riserve. «Purtroppo non si interverrà nell'aiutare maggiormente i cittadini meno abbienti. Questo progetto agli Stati è stato congelato. Non ci sarà più alcun airbag. Andiamo incontro a tempi bui».
«Appello al mondo politico» – «Non possiamo ringiovanire la popolazione – tuona Giudicetti –. Miracoli non ne possiamo fare. Facciamo un appello al mondo politico. Bisognerà fare una riflessione non solo sulle tariffe mediche e sui farmaci generici, ma anche sul settore ambulatoriale. In generale c'è una sovra offerta nel campo medico e ospedaliero. Personalmente in questo momento sono vicino a tutti gli assicurati».