Lo sciopero del carburante sta mettendo in ginocchio l'intero Paese. Disavventura per un ticinese. La salvezza in un’App.
AVIGNONE
Trovarsi in viaggio con l’auto nel bel mezzo di uno sciopero nazionale dei benzinai, e non poter più rientrare in Ticino. È quanto sta capitando in queste ore a B.I, luganese ma per motivi professionali attivo in Francia, che sta vivendo sulla propria pelle uno degli scioperi più massicci che ha colpito il paese negli ultimi anni. La Francia inizia a essere seriamente in difficoltà: il 30% delle stazioni è senza carburante. Gli scioperanti, che chiedono un aumento salariale, da giorni hanno deciso di incrociare le braccia. Se a tutto ciò ci aggiungiamo i problemi di approvvigionamento di gasolio dall'estero, ecco che la tempesta perfetta è bella e fatta.
«In questo momento mi trovo vicino ad Avignone e ho appena una ventina di litri. Sono bloccato qui, e finché la situazione non si risolve difficilmente riuscirò a partire» ci racconta B.I. Le cronache locali parlano di code chilometriche, servizi di bus scolastici sospesi e automobilisti che si recano oltre i confini per rifornirsi.
In queste ore è spuntata perfino un'App che aggiorna i francesi sui distributori che stanno facendo rifornimento e quindi dove è possibile fare benzina. «Grazie a questa applicazione abbiamo visto che alcuni benzinai, lungo la costa a sud, riescono ancora ad avere del carburante. L’obiettivo quindi è quello di riuscire ad arrivare almeno fino alla zona di Nizza per poter fare il pieno».
La situazione in generale non sembra migliorare. I sindacati di TotalEnergies ed Esso-ExxonMobil - le due società che gestiscono alcune delle raffinerie locali, tra cui la più grande, quella di Normandia - non mollano e, anzi, oggi hanno annunciato un'ulteriore proroga dello sciopero. La proroga è stata estesa a una quindicina di stazioni di servizio lungo le autostrade della Francia. «Noi proviamo a partire domani mattina verso sud. Ci hanno detto che qualcosa troveremo. Speriamo bene» .