Piazza Grande e dintorni: le vetrine si svuotano. Solo un momento di transizione? Problemi anche in Città Vecchia.
LOCARNO - Fiato sospeso a Locarno per la zona della Globus. La licenza edilizia per il maxi progetto dell'Artisa Group è arrivata. Ma al momento tutte quelle vetrine vuote destano preoccupazione. «Fanno impressione anche a me – ammette il municipale Nicola Pini –. Chiaro che pensando ai turisti che verranno quest'estate è un problema. Dovremo essere bravi a spiegare verso l'esterno che questo è un momento di transizione».
Tristezza e timori – Il video realizzato in riva al Verbano riporta malumori e speranze della gente comune. «Locarno così è un po' un mortorio», dice il 26enne Matis. «Se se ne è andata la Globus, forse se ne andranno anche altri grossi negozi – ipotizza Serena, 19 anni –. Ho questo dubbio. Spero di sbagliarmi». Elena, 57 anni, non nasconde il suo disagio: «Non mi viene voglia di ridere vedendo queste vetrine vuote». Giada, 21 anni, non si capacita. «Prima almeno c'era il bar Paolino e potevi bere qualcosa. Spero nel futuro».
I disagi più nascosti – Nadya Pellegrini, vice presidente della Società Commercianti Industriali e Artigiani del Locarnese (SCIA) sospira: «L'autorità deve intervenire. Anche con i privati proprietari di portici fatiscenti. Ben venga chi investe su Locarno, quasi dei santi in questo momento. Amo la mia città. È bellissima. Purtroppo soffriamo di un complesso d'inferiorità. E comunque i problemi non sono solo dalle parti della Globus. Io ho avuto attività per 30 anni in Città Vecchia e c'erano sempre limitazioni da parte delle autorità».
Le ricette personali – Pini su quest'ultima affermazione replica: «A Locarno i piccoli commerci patiscono esattamente le stesse problematiche che patiscono altrove». Tradotto: poca varietà nell'offerta e difficoltà a fare fronte alla concorrenza online. Pellegrini in ogni caso non è l'unica a parlare di disagi anche nelle aree dietro Piazza Grande. Incontriamo altri commercianti che, pur non volendosi fare intervistare, si dichiarano un po' delusi. Tra questi non c'è Corrado Di Salvo, che in Città Vecchia guida una pelletteria. Con una personale ricetta per stare bene. «Sono convinto che se si lavora puntando sulla qualità e sul servizio si riescono a sopportare anche le situazioni più delicate».
«Serve pazienza» – Pini torna a parlare di chi investirà negli spazi dell'ex Globus. «Ai nuovi proprietari abbiamo fatto vedere cosa sarà la Locarno del futuro. Con la riqualifica di Largo Zorzi e di Piazza Grande secondo il progetto "Nouvelle belle époque". Abbiamo spiegato cosa accadrà con la riqualifica del comparto di Santa Caterina, con 10.000 metri quadrati di spazio verde aperto al pubblico. Locarno avrà nuovi spazi commerciali e diversi nuovi posti di lavoro. Serve pazienza però»
«I commercianti facciano la loro parte» – In Piazza Grande ci imbattiamo in Ruben, mercante di 58 anni, che evidenzia il problema degli affitti. «I commercianti devono puntare sui piccoli spazi. Con pochi metri quadrati. I grandi spazi hanno costi troppo alti». Pellegrini ci tiene a non fare ricadere tutte le responsabilità sulle autorità. E si immagina soluzioni a corto termine per i piccoli commercianti. «Anche noi dobbiamo fare la nostra parte. La legge sulle aperture è stata modificata e tutto il Ticino è diventato "zona turistica". Da marzo a ottobre i commerci sotto i 200 metri quadrati possono rimanere aperti tutti i giorni fino alle 22 e la domenica. Purtroppo non approfittano di queste opportunità. L'ultimo tentativo a Locarno non ha trovato adesioni. Dobbiamo riflettere e non solo lamentarci».
Gente coraggiosa – Chiusura con Raffaele Thomann, imprenditore che ha deciso di investire in Piazza Grande. «Abbiamo rilevato l'ex Camesi Sport. Venderemo ancora articoli sportivi. I nostri predecessori avevano smesso per raggiunti limiti di età. Sappiamo che il nostro è un gesto coraggioso. Ci crediamo e crediamo nella Locarno del futuro».