Nel mese di dicembre Giorgia Meloni ha sospeso l'Accordo di Dublino, che impedisce alla Svizzera di chiedere un rinvio verso l'Italia
CHIASSO - Da settimane non passano inosservati gli agenti che conducono fuori dai convogli interi gruppi di persone. Succede a Chiasso. Succede a Mendrisio.
Il flusso migratorio che attraversa il Ticino è in aumento, con 2'776 persone senza documenti fermate al valico solo nel mese di gennaio. Se da un lato si tratta perlopiù di individui di passaggio, dall'altro il Ticino comincia a sentirsi un po' stretto in quanto da dicembre chi entra illegalmente in Svizzera dall'Italia non può essere rimandato indietro.
La presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni ha sospeso le riammissioni ai sensi dell'Accordo di Dublino, che stabilisce che il Paese d'ingresso è responsabile per il rifugiato. Perciò ora, riporta la Neue Zurcher Zeitung, le autorità ticinesi riescono a far tornare indietro solo dalle 20 alle 30 persone.
A metà febbraio la Segretaria di Stato per le migrazioni Christine Schraner Burgener ha quindi scritto a Roma chiedendo l'accordo venga riattivato. La risposta: si cercherà di farlo «il più rapidamente possibile». Senza tuttavia indicare alcuna tempistica.
Di fronte a questa incertezza, vari consiglieri di Stato Udc e Plr hanno firmato una nuova iniziativa che chiede al Consiglio federale d'intervenire sulla questione direttamente a Bruxelles.
Lato ticinese, il consigliere nazionale Marco Romano è stato interpellato da Die Mitte sulla questione e ha criticato la Segreteria di Stato per la migrazione, in quanto questa si limita ad affermare che si tratti solo di flussi migratori di passaggio. «Alcuni sono rimasti in Svizzera» e teme che la microcriminalità sia in aumento al confine.