La municipale Valenzano Rossi: «Tema reale e sentito. Ma chi delinque non deve essere confuso con chi soffre».
LUGANO - «Sì, siamo sollecitati dai cittadini. Sono infastiditi e impauriti dall'accattonaggio. Quello verosimilmente correlato a situazioni illecite». Karin Valenzano Rossi, capa del Dicastero sicurezza e spazi urbani, dipinge così la situazione di Lugano legata alle persone che chiedono l'elemosina per strada. In Via Peri, ad esempio, in cui spesso interviene la polizia e in cui più volte sarebbero volate parole grosse e minacce.
Quelle organizzazioni dietro a queste persone – «Il fenomeno si intensifica nei periodi festivi, come quelli di Natale e Pasqua. Più in generale il tema legato all'accattonaggio, seppur in maniera discontinua e minore rispetto ad altre realtà d'oltre Gottardo, resta d'attualità per la Città di Lugano. Dobbiamo restare vigili, evitando che la situazione degeneri. Alla base di queste attività non ci sono purtroppo solo iniziative di singoli, ma organizzazioni con attività illecite, che non si fanno scrupoli nel coinvolgere anche bambini e ragazzini».
Le zone più calde – Il problema dell’accattonaggio interesserebbe con più insistenza alcune zone della Città. «Ad esempio quella del centro, in corrispondenza della zona pedonale e dei negozi, quella della stazione ferroviaria, quella della pensilina e talvolta quella in prossimità delle casse degli autosili o all’esterno dei centri commerciali».
I pendolari dell'elemosina – Difficile stabilire con esattezza da dove arrivi questa gente. «Si tratta perlopiù di cittadini rumeni di etnia Rom, provenienti dal nord d’Italia, spesso dai campi alle porte di Milano. Fanno i pendolari dell’accattonaggio, utilizzando i treni regionali in provenienza da sud. Abbiamo riscontrato la presenza di mendicanti anche di altre etnie, ma in misura più contenuta. Si tratta purtroppo spesso dei medesimi individui, cosa che constatiamo su base regolare e che ci viene segnalata anche dai cittadini».
Quando interviene la polizia – L'accattonaggio è vietato: quando arriva la polizia cosa succede a queste persone? «La polizia negli anni ha cercato di sensibilizzare la popolazione. Quando constatiamo l’infrazione, intimiamo l’interruzione dell’attività vietata ed eleviamo la contravvenzione prevista. In caso di reiterazione, dalla quarta infrazione in poi la competenza passa dall’autorità comunale al Ministero pubblico».
Il giusto distinguo – Diverso il discorso per le persone che magari chiedono aiuto per strada ma che visibilmente soffrono di un disagio sociale. «Sono poche – precisa la municipale –. E le stiamo seguendo. Indicando loro anche i luoghi in cui possono trovare aiuto e ristoro. Non sono nemmeno moleste. Bisogna essere corretti e separare le situazioni illecite da quelle contraddistinte da un problema umano che deve essere preso a carico. Nel caso di persone straniere, per coordinare gli aiuti siamo in contatto con le autorità dei Paesi di provenienza. Chi soffre non deve essere confuso con chi delinque».