Salari bassi e candidature ignorate: la storia di Daniele Fuchs che a 58 anni è costretto a emigrare a Lucerna per avere un impiego degno.
LOCARNO - Si fa presto a sostenere che la disoccupazione in Ticino è in calo, aggrappandosi alle statistiche. Andate a dirlo a Daniele Fuchs che per avere un salario dignitoso è costretto a spostarsi fino a Lucerna. Il 58enne locarnese è rimasto a piedi nel febbraio del 2021 dopo una lunga carriera nel ramo amministrativo e manageriale. «Da allora ho avuto un paio di esperienze professionali in un ramo che non era il mio. Ma coi soldi non ci stavo dentro. Per quanto riguarda il mio settore, le ricerche le ho fatte. Ma sono stato ignorato da tutti».
Un bicchiere mezzo pieno – Resilienza. È la parola d'ordine di Daniele. A cui aggiungeremmo ottimismo. «Cerco comunque di vedere il bicchiere mezzo pieno. Il mio sogno, quando non lavorerò più è di prendere una casetta nell'entroterra ligure e fare l'olio. Non sono uno attaccato al denaro e alla carriera. A 58 anni mi si apre una nuova possibilità in un ramo, quello della navigazione del lago dei quattro Cantoni. Mio papà è originario di quella zona. Avrò la possibilità di riscoprire un po' le mie radici».
Il rischio di scivolare in assistenza – Essere licenziati a pochi anni dalla pensione. Dopo tanti sacrifici e con un curriculum di ferro. A Daniele è capitato. «La grossa ditta per cui lavoravo da una vita, una sera mi ha convocato e mi ha detto che non aveva più bisogno di me. Per motivi di riorganizzazione del personale. Le solite motivazioni insomma. Stavo uscendo dalla disoccupazione, quando si è presentata l'opportunità di Lucerna. L'ho accolta con entusiasmo. Ma anche per evitare problemi economici: sarei scivolato in assistenza e mi avrebbero mangiato tutti i risparmi della cassa pensione, messi da parte con fatica».
Sottopagato e non considerato – Daniele, che è nato e cresciuto a Muralto, parla diverse lingue, ha esperienza internazionale. «Io nei miei due anni senza un impiego stabile ho visto tanto precariato. Prima di tutto le aziende a cui mandi le candidature ti ignorano. Il lavoro provvisorio che avevo trovato era piacevole. Ma pagato male. Con quel salario avrebbe fatto fatica chiunque. Io non sono sposato e non ho figli. Figuriamoci una persona con famiglia. Vedo gente di 60 anni lasciata a casa senza pietà. Come è possibile dire che le cose vanno bene? E come è possibile che a Lucerna io percepirò quasi il doppio del mio ultimo stipendio? Mi spiace, ma il mio Ticino mi ha deluso. Non è stato in grado di darmi un impiego».