L'idea del consigliere comunale Cleto Ferrari per salvare le frazioni di Scaiano, Caviano, Sant'Abbondio e Calgiano dall'oblio
GAMBAROGNO - Le principali vallette del Gambarogno potrebbero in futuro essere "decorate" da ponti tibetani. Ponti che collegherebbero una frazione collinare all'altra. È l'idea lanciata nel 2021 con una mozione dal consigliere comunale Cleto Ferrari. «Ora la mozione, firmata anche da altri colleghi, è stata parzialmente accolta dal Consiglio comunale. È stato messo a disposizione un credito, si vuole studiare questa possibilità».
«Situazione problematica» – Ma da cosa nasce una simile idea? «Stiamo notando che le nostre colline – spiega Ferrari – stanno perdendo servizi basilari. Si va dalla ristorazione ai negozietti. Si tratta di zone turistiche, con parecchie residenze secondarie. A Sant'Abbondio, ad esempio, il ristorante è in vendita. E il negozietto ha chiuso i battenti. Pensiamo anche agli anziani, questa situazione è problematica. E poi bisogna dire che una simile ecatombe di servizi fa calare di molto i residenti primari, queste zone si stanno spopolando ed è un peccato considerata la qualità di vita che il paesaggio offre».
«Fare girare l'economia locale» – Ferrari evidenzia ulteriormente il suo progetto. «Abbiamo pensato che sarebbe utile collegare in maniera rapida le frazioni di Scaiano, Caviano, Sant'Abbondio e Calgiano. Ottimizzando i tempi di percorrenza a piedi. Creando così una potenziale massa di fruitori più grande che permetta ai nostri servizi di ripartire. In questo modo faremmo girare ancora l'economia locale».
«Mobilità lenta e sostenibile» – E c'è anche un aspetto estetico da considerare. «Vi immaginate l'impatto turistico che potrebbe avere tutta la collina del Gambarogno collegata da ponti tibetani con vista sul Lago Maggiore? Si creerebbe un percorso eccezionale e alla portata di tutti dal punto di vista turistico. Al momento chi vuole percorrere a piedi queste tratte deve salire e scendere dalle colline, impiegando un sacco di tempo. È decisamente scomodo e selettivo. Di solito dunque si opta per uno spostamento in automobile. Il nostro progetto invece promuove la mobilità lenta e sostenibile».