Proiezioni più accessibili e inclusive e un impegno ribadito dall’ottenimento della certificazione da parte di Pro Infirmis
LOCARNO - Da anni il Locarno Film Festival lavora per diventare accessibile a un pubblico sempre più vasto. Questo approccio attivo è stato ora ufficializzato con il marchio “Cultura inclusiva” dal Servizio Cultura inclusiva di Pro Infirmis, che fornisce consulenza e accompagna le istituzioni culturali che si impegnano ad attuare misure volte a una maggiore inclusione.
«Aderendo alla Carta dell’inclusione culturale, la manifestazione rafforza la sua opera di sensibilizzazione del grande pubblico, offrendo nuove occasioni di dibattito e confronto su questi temi, impegnandosi a eliminare le barriere architettoniche e sperimentando nuove possibilità di fruizione dei suoi contenuti», conferma il Pardo in una nota diffusa in mattinata.
Questo si traduce in più proiezioni nel segno dell'accessibilità con proiezioni dotate di audiodescrizione e sottotitoli, relaxed screenings (con luci soffuse, volumi più bassi e la possibilità di lasciare la sala in ogni momento), lingua facile e traduzione in lingua dei segni italiana (LIS).
«La diversità rappresenta la varietà e la ricchezza dell’esperienza umana, ci permette di scoprire nuovi modi di pensare e di vivere, di crescere come individui e come comunità. Dare visibilità alla diversità aiuta a creare consapevolezza e una società più equa e accogliente», spiega Sara Bellicini, Responsabile Ufficio programmazione Pardi di domani e responsabile per l’inclusione del Locarno Film Festival.
Per quanto riguarda le barriere architettoniche, ci vorrà ancora qualche anno (l'edizione indicata è il 2026) per un adeguamento di tutte le strutture e le location, già esistenti. Un lavoro, questo, che è non sarà necessario per quelle più nuove che tengono già in considerazione tutti i criteri di accessibilità.