È il più violento e pericoloso. Guido Della Bruna, MeteoSvizzera: «Oggi pomeriggio ancora qualche fenomeno temporalesco nel Sottoceneri»
LOCARNO - Gli indizi meteorologici non mancano per far dire, anche agli studiosi più prudenti dei fenomeni atmosferici, che la violenta tempesta abbattutasi in Ticino la notte scorsa ha a che fare con il passaggio di una "supercella", un temporale rotante (tipico delle pianure americane) che è noto per la violenza con cui si manifesta e soprattutto per l'estensione del suo diametro che può arrivare anche a misurare 50 chilometri.
«Stiamo facendo ancora delle analisi ma potrebbe proprio essersi trattato di questo specifico fenomeno temporalesco - afferma Guido Della Bruna di MeteoSvizzera - precipitazioni molto violente accompagnate da venti di fortissima intensità. Abbiamo misurato tra i 40 e i 50 litri per metro quadrato caduti in meno di mezz'ora che hanno causato oltre che allagamenti anche delle frane. Il vento a Lugano ha raggiunto la velocità di 83 chilometri orari».
All'interno di queste nubi temporalesche gli spostamenti d'aria "viaggiano" tra i 120 e i 150 chilometri all'ora. Oltre a scariche di pioggia violentissime, danno luogo a delle "idrometeore" di cristalli di ghiaccio che seguono un movimento "su-giù" ripetuto numerose volte: a ogni tornata di questo processo ascensionale/discensionale il chicco di grandine si ingrandisce sempre di più. Le strade ticinesi imbiancate di ghiaccio testimoniano di questo fenomeno.
«La grandine - rileva Della Bruna - ha raggiunto diversi centimetri di diametro, soprattutto nel Sottoceneri. Comunque possiamo dire che si è trattata dell'ultima linea temporalesca organizzata quella a cui abbiamo assistito, l'ultimo colpo di coda di una perturbazione che si esaurirà probabilmente questo pomeriggio a livello locale sempre nel Sottoceneri con qualche temporale».
Inevitabile non aggiungere al barometro delle analisi il fatto se c'entri o meno il cambiamento climatico con il ripetersi di fenomeni così virulenti conosciuti un tempo solo in alcune parti del pianeta: secondo la ong World Weather Attribution (Wwa), che studia le cause all'origine di eventi climatici estremi, le ondate di calore che hanno colpito l'Europa e gli Stati Uniti questo mese sarebbero state "virtualmente impossibili" senza il cambiamento climatico indotto dall'uomo.
Il ragionamento può valere anche per l'arrivo di "supercelle" e piccoli cicloni che stanno imperversando alle nostre latitudini? Della Bruna analizza con cautela la questione ed è dell'opinione che «quest'anno avevamo l'Anticiclone africano sul bacino del Mediterraneo e ristagno di masse d'aria meno calde sulle Alpi: l'incontro di queste due condizioni può portare a quei fenomeni vigorosi cui abbiamo assistito in queste ultime ore e nei giorni scorsi».