Il Municipio di Chiasso ha risposto a un'interpellanza del PLR sulla «situazione di disagio e degrado» creatasi in città
CHIASSO - «Il consumo di bevande alcoliche negli spazi pubblici aperti costituisce un diritto individuale e non può essere vietato».
È quanto ha risposto il Municipio di Chiasso all'interrogazione depositata lo scorso 5 luglio da alcuni Consiglieri comunali liberali (Medici Bianchi, Chiappini, Godenzi, Taglioni Bernardasci e Baumgartner), con lo scopo di frenare la «situazione di grande disagio e degrado relativa soprattutto all'occupazione di Piazza Indipendenza da parte di individui dal comportamento illecito». Più nel dettaglio, i firmatari si riferivano ad esempio alle «molestie» provocate da un gruppo di richiedenti l'asilo magrebini.
Spiegando la sua risposta, l'Esecutivo cittadino ha ricordato un'Ordinanza simile della città di Locarno del 2018 (che vietava il consumo di bevande alcoliche all'aperto), che era però stata annullata dal Consiglio di Stato per la mancanza di una base legale sufficiente.
Il Municipio ha poi ricordato che il problema non è tanto il consumo di alcol, quanto l'abuso e le conseguenze che ne derivano. In tal senso, Chiasso «intraprende azioni di sensibilizzazione e inibizione per combattere le dipendenze e quindi contenere il disturbo arrecato alla quiete pubblica».
Infine, per quanto concerne la situazione di disagio decritta dai deputati, «l'Esecutivo è intervenuto intensificando i controlli e gli interventi a cura della Polizia comunale, e attirando l'attenzione della Segreteria di Stato della migrazione (SEM) sulla gestione dei migranti, che necessita di un maggior rigore per arginare il disagio causato ai residenti».