A nuoto nello Stretto di Ponte Tresa, la scena immortalata da una barca: «È da incoscienti».
CASLANO - Uno scorcio meraviglioso di territorio, fra Svizzera e Italia, che fa gola a bagnanti e natanti. Ma che comunque va preso con la dovuta attenzione.
Si è trovato a “schivare” due bagnanti intenti ad attraversare lo Stretto fra Lavena Ponte Tresa e Caslano, un lettore di tio.ch: «Quasi ci scontravamo fra 3 barche per evitarli». Il tratto, infatti, comprende un porticciolo e - soprattutto in estate - è particolarmente trafficato. «Basterebbe un po' di buon senso, fare così è proprio da incoscienti», conclude.
Ma capita spesso? Contattato da tio.ch, il sindaco di Lavena Ponte Tresa Massimo Mastromarino, minimizza: «Nel 99% dei casi chi fa il bagno, resta nella zona dove nuotare è consentito. Per quanto riguarda il pericolo, poi, va detto che in quella zona per le imbarcazioni c'è il limite di velocità a 10 km/h».
In un contesto del genere in Svizzera si rischia la multa? Lo abbiamo chiesto alla Polizia Cantonale che ha confermato che, effettivamente, è così. Nelle acque ticinesi, «la balneazione è vietata nella fascia situata entro i 100 m dalle entrate dei porti e dei luoghi di stazionamento dei battelli per passeggeri. Questo divieto vale anche per altre entrate di porti, se la navigazione ne risulta pregiudicata», spiega la polizia.
In caso di infrazioni, queste «sono notificate dalla polizia e inoltrate in procedura ordinaria all’Ufficio giuridico della Sezione della circolazione, il quale valuta la sanzione da emettere».
E per nuotare oltreconfine, serve un documento? La risposta dell'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (Ufsc) è abbastanza chiara: «In linea di principio, per entrare in Svizzera bisogna disporre di un documento di viaggio (passaporto, carta d’identità) valido e riconosciuto dalla Svizzera». E, anche per chi nuota, valgono tutte le regole per l'importazione delle merci.