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CANTONE/SVIZZERABen 251 fallimenti aziendali, negli ultimi nove mesi, in Ticino

18.10.23 - 10:55
Anche a livello svizzero la tendenza segna un +8% rispetto al 2022.
Tipress (archivio)
Fonte Ats
Ben 251 fallimenti aziendali, negli ultimi nove mesi, in Ticino
Anche a livello svizzero la tendenza segna un +8% rispetto al 2022.

BERNA - Il 2023 sta mostrando una forte crescita di fallimenti aziendali in Svizzera. Lo indicano i dati pubblicati oggi dalla società di informazioni economiche Dun & Bradstreet (D&B), che osserva anche una progressione particolarmente marcata in Ticino.

Nei primi nove mesi dell'anno le ditte che hanno dovuto chiudere per insolvenza sono state 3845 a livello elvetico, l'8% in più dello stesso periodo del 2022. Il dato riassume peraltro una realtà regionale variegata: tenendo conto solo dei cantoni con numeri di una certa consistenza spiccano per esempio il +52% di Friburgo nonché il +22% di Lucerna. Anche il principale polo economico elvetico, Zurigo (+10%), mostra un forte aumento, ma ancora più consistente è la crescita in Ticino (+13% a 251 casi). In contro tendenza risultano solo sette cantoni, fra cui i Grigioni (-9% a 49 casi).

Ai fallimenti per incapacità a far fronte ai pagamenti vanno poi aggiunti quelli per lacune nell'organizzazione (articolo 731b del Codice delle obbligazioni): il numero complessivo sale così 5746 (stabile rispetto ai primi tre trimestri dell'anno scorso) a livello svizzero, a 414 in Ticino (-9%) e a 68 nei Grigioni (-36%).

L'analisi di Dun & Bradstreet mostra peraltro che il rischio di fallimento dipende molto dal settore di attività. Ad esempio, le imprese dell'industria del legno e dei mobili hanno registrato un numero di insolvenze tre volte superiore alla media; la frequenza è di 2,3 volte tra gli artigiani nonché nel settore alberghiero e della ristorazione, e di due volte nel ramo delle costruzioni.

Se diverse aziende devono abbassare le saracinesche, non poche al contrario aprono i battenti: le nuove iscrizioni al registro di commercio nella Confederazione sono state 37'091 nel periodo gennaio-settembre, valore in progressione del 3% su base annua. Maggiore dinamismo viene mostrato dai Grigioni (+18% a 752), mentre il Ticino rimane fermo (a 1697).

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COMMENTI
 

L HOST 1 anno fa su tio
Certo che se per un negozietto di superficie 5 metri x 5 chiedete 4000 fr di affitto poi mi sembra curioso che falliscono

M70 1 anno fa su tio
certo gli indigeni falliscono e i badini aprono...mangiano quello che possono, fanno disastri e poi chiudono lasciando solo puff...ma questo x le nostre autorità è indotto..

Dan1962 1 anno fa su tio
Continuate così avete tassato a morte gli artigiani le piccole imprese non fare scampo e per i miliardari forfait fiscale hai globalisti forfait fiscale hai rifugiati aiuti per noi la fame

Mik89 1 anno fa su tio
un piccolo passo indietro?

Yoebar 1 anno fa su tio
Bisognerebbe vedere, quanti di questi, sono fittizi e di comodo che con il loro agire hanno fatto fallire altre ditte serie.

Roby2490 1 anno fa su tio
L'importante e chiudere...e riaprire sotto un'altro nome...mele marce.

UtenteTio 1 anno fa su tio
Risposta a Roby2490
E senza nemmeno cambiare indirizzo.

UtenteTio 1 anno fa su tio
Conosco chi ha stuccato crediti covid e lasciato un baratro di 60'000.- al padrone di un locale affittato "si si rientro rientro a breve" nel frattempo la società è fallita e durante ll'interrogarorio dell'Ufficio Esecuzione ha dichiatato che servivano anche per pagare gli affitti arretrati, ma nessuno è andato a sentire l'amministrazione del bene locato, quindi oltre la doppia truffa c'è chi è fuggito con la cassa ma prima nascondendo bene i propri beni! Complimenti anche alle autorità che hanno dichiarato il fallimento e amen, sarebbe bastata una telefonata.

flame 1 anno fa su tio
Quanti di questi hanno percepito Crediti Covid-19? I dati sono pubblici e sappiamo che più del 50% non è stato ancora rimborsato e molto probabilmente non verranno mai rimborsati. La correlazione più probabile è che queste aziende si siano intascati i "bonus covid" per poi dichiarare banca rotta e non doverli restituire.
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