Sei manzette pronte a sfilare alla fiera internazionale di Cremona. Ticino e Fattoria Ponzio agli onori. Il titolare: «Che emozione».
SANT'ANTONINO - Carolina, Oprah, Cataleya, Clara, Flower e Faith. Sei manzette ticinesi pronte a rappresentare la Svizzera alla fiera internazionale di Cremona, in corso in questi giorni. Un evento storico, giunto alla 78esima edizione, a cui partecipano 800 animali provenienti da ben sette nazioni. Le mucche ticinesi superstar sono del 40enne Roberto Ponzio, titolare dell'omonima fattoria di Sant'Antonino. «Per chi fa questo mestiere la fiera di Cremona è una manifestazione di prestigio».
Quante coccole – Da due mesi, dopo le vaccinazioni di rito per recarsi all'estero, le sei manzette (cinque di razza Brown Swiss e una Holstein) sono isolate dalle oltre cento bestie del resto della fattoria situata sul Piano di Magadino. «A scanso di equivoci, io vivo per gli animali – spiega Roberto –. E ho un grandissimo rispetto per loro. L'isolamento non implica alcun tipo di cattività, le manzette sono coccolate in lungo e in largo. Anzi, ricevono cibo 15-20 volte al giorno, ad esempio avena. E un sacco di carezze. A Cremona saranno trattate come star, appunto».
Un desiderio che arriva da lontano – Il pallino per il concorso di Cremona, Roberto ce l'ha sempre avuto. Ma il desiderio ha subito un'impennata dopo l'era Covid. «Prima per gli svizzeri c'era la possibilità di misurarsi a livello internazionale partecipando alla Swiss Expo di Losanna. Purtroppo con la pandemia ha chiuso i battenti. Ho voglia di ben figurare anche per gratificare la fattoria di famiglia in cui lavoro e in cui sono cresciuto. Questo è un lavoro a cui mi dedico 365 giorni all'anno. Ci sono tanti sacrifici dietro».
Eleganza e portamento – Le manzette di Roberto, suddivise per fasce d'età e razza, saranno valutate per l'eleganza, per la condizione fisica, per il portamento. «Tanti i criteri di misura della giuria. È chiaro che un'alimentazione sana e il contesto di allevamento ovviamente fanno la differenza. A Cremona ci sono sempre andato come visitatore. L'emozione di portare le mie manzette è tanta. Ho imparato a essere umile, ma non nascondo che mi piacerebbe portare a casa una medaglia».