C'è preoccupazione per l'aumento dell'uso delle sigarette elettroniche monouso soprattutto tra gli adolescenti. Ne parliamo con due esperte.
BELLINZONA - Sigarette e giovani. Un connubio che (purtroppo) è sempre attuale e diffuso in Svizzera. Con i ragazzi che iniziano a fumare sempre prima. Il 6% dei tredicenni - stando all’ultimo rapporto di Dipendenze Svizzera - avrebbe infatti già fumato almeno una volta nel mese precedente all’indagine, mentre un terzo dei quindicenni aveva utilizzato almeno un prodotto a base di nicotina al momento dello studio. Una tendenza al rialzo probabilmente “spinta”dalla diffusione delle sigarette elettroniche monouso, molto in voga tra i teenager. Con queste ultime che però, stando a uno studio dell’Università di Innsbruck, non sarebbero così innocue come si pensava.
Molte fuorilegge - E che le sigarette elettroniche monouso non siano così innocue ci viene confermato pure da Jocelyne Gianini, responsabile del servizio di prevenzione e promozione della salute respiratoria alla Lega Polmonare ticinese e membro di comitato per l'associazione svizzera contro il tabagismo. «Sono pericolose non solo perché creano una forte dipendenza sia a livello comportamentale sia per la nicotina, ma pure perché la maggior parte delle sigarette elettroniche monouso in vendita contengono quantitativi di nicotina estremamente elevati e quindi illegali».
Sovradosaggio - Livelli eccessivi di nicotina, la legge prevede che un dispositivo non possa contenere più di 20 mg/ml, che possono provocare anche problemi fisici ai giovani. «Spesso i ragazzi non si rendono conto ed esagerano. Ci può quindi essere un sovradosaggio che può provocare giramenti di testa e irritabilità. A dircelo sono gli stessi ragazzi che segnalano pure spesso un battito accelerato e problematiche anche a livello respiratorio. Perché oltre alla nicotina queste sigarette contengono degli aromi che vengono prodotti in laboratorio. Aromi che, oltre che ad attirare i giovani, creano ancora maggiore dipendenza insieme alla nicotina. In questo senso - precisa Gianini - è chiaro che siamo molto preoccupati».
«Inquietante» - Le fa eco Martine Bouvier Gallacchi, medico responsabile del Servizio di promozione e valutazione sanitaria del DSS. «Il fatto che i giovani continuino a fumare e nel contempo consumino sigarette elettroniche monouso è inquietante. Infatti questo indica un aumento di giovani dipendenti dalla nicotina ed è un rischio importante per la salute, anche perché il loro sistema respiratorio e neurologico è ancora in fase di sviluppo. A livello di salute pubblica è quindi preoccupante che i ragazzi continuino a fumare le sigarette tradizionali e in più consumano dei prodotti per i quali non abbiamo dei dati di sicurezza sul medio-lungo periodo».
«Benvenga la ricerca indipendente» - Sullo studio austriaco la dottoressa infatti precisa: «È uno studio di ricerca fondamentale ed è importante che venga fatto. Ma per ora non è possibile trarre delle conclusioni definitive. Sono ipotesi di ricerca. È però fondamentale che finalmente vengano fatti degli studi sugli effetti delle esposizioni a certi prodotti che sono indipendenti dai produttori. L'unico fatto certo è che la nicotina crei rapidamente dipendenza. È invece da studiare il fatto che questi dispositivi portino maggiori quantità di questa sostanza nel sangue e al cervello rispetto alle normali sigarette».
Dipendenza crea dipendenza - Soprattutto perché tra i giovani spesso queste sigarette vengono percepite come innocue. Anche se in verità non lo sono. «I ragazzi spesso pensano che sia vapore acqueo», conferma Gianini. «Ma in verità si tratta di un aerosol che contiene sostanze che possono essere irritanti e che creano dipendenza». Una dipendenza, quella alla nicotina in giovane età, che secondo Gianini può poi influenzare i comportamenti futuri. «C'è il rischio - precisa - che funga da porta d'entrata all'uso di altre sostanze».
Una nuova epidemia - Per Gianini, quindi, la politica dovrebbe «fare di più» in questo ambito. Anche perché la Svizzera è uno dei pochi paesi al mondo a non aver ancora ratificato la Convenzione dell’Organizzazione mondiale della Salute sul controllo del tabacco. «Queste sigarette elettroniche rappresentano un po' una nuova epidemia per i giovani. Ma purtroppo a Berna la "lobby" del tabacco è molto presente nel Parlamento e chiaramente stanno cercando di boicottare tutto quello che si vuole mettere in atto per proteggere i giovani». Come per l'iniziativa "Giovani senza tabacco" (accolta dal popolo due anni fa) che il comitato promotore ritiene ormai«svuotata» e la cui attuazione «non rispetta la volontà popolare».