Arriva, finalmente, l'estate, e la voglia di grigliate in compagnia. Ma quale carne finisce sulla griglia? Abbiamo provato a scoprirlo.
SAVOSA - Arrivata finalmente l'estate i ticinesi spolverano uno delle loro più grandi - e note - passioni: la griglia.
Con il caldo, fra puntine e luganighe, inizia anche una stagione particolarmente fortunata per i macellai nostrani. Che, di questi tempi, non nascondo una certa preoccupazione.
Non sono i prodotti vegani, né la paura dei cibi artificiali creati in laboratorio e neanche il leggero calo nel consumo di carne registrato in Svizzera a destare timori.
Ciò che più allarma il settore della macelleria è che «In Ticino, in base al mio osservatorio, pur non calando il consumo, sta crescendo la spesa di questi prodotti oltreconfine, in Italia. Ovviamente perché costa meno», dice Roberto Luisoni presidente dell’associazione mastri macellai Ticino e Mesolcina.
Vegani - Hamburger e polpettine vegane sono ormai una presenza sempre più diffusa nei negozi. «Nessuna contrarietà, ovviamente. Mi domando però perché si voglia associare in ogni caso l’immagine della carne a prodotti che invece nascono per clienti palesemente contrari al loro consumo».
Sono dunque ben altre le preoccupazioni. A partire dalla spesa fatta fuori cantone, per lo più nella vicina Italia dove i prezzi sono inferiori. C'è poi anche la necessità di poter contare su un numero maggiore di apprendisti macellai, anche se per ora quelli formati sono sufficienti.
L'emergenza - La vera preoccupazione è dunque la concorrenza italiana.
«I prezzi inferiori e il cambio uno a uno sono una combinazione molto negativa per noi - spiega - Per assurdo anche il prezzo della benzina che non è più così vantaggioso in Svizzera porta magari le persone ad andare in Italia per comprare la carne e non solo». E in effetti, cosa che accade da anni, specialmente il sabato, nei parcheggi dei centri commerciali italiani a ridosso del confine, il numero di targhe ticinesi è decisamente elevato.
Dare cifre ufficiali è complesso ma si può stimare in un «20 % il giro d’affari che viene sottratto dal pendolarismo della spesa e nello specifico della carne», sottolinea con enfasi il presidente.
Proposte - Tra le possibili soluzioni emerge come potrebbe essere utile la proposta di «dimezzare l'importo minimo da assoggettare all'IVA Svizzera, e quindi da dichiarare in dogana. Dagli attuali 300 franchi, si passerebbe a (circa) 150 franchi.
«Bisogna ovviamente capire se è concretamente fattibile e controllabile. Va visto come un mezzo a tutela», spiega Luisoni. Anche perché l’Italia «non ha perso tempo. È infatti già in atto, nelle zone di confine, la riduzione del limite di spesa per usufruire del Tax Free Shopping, passata da 154,90 a soli 70 euro».
Apprendisti - Infine, sul fronte degli apprendisti macellai, pur essendo la situazione sotto controllo, potrebbero emergere dei problemi. «Abbiamo attualmente una trentina di apprendisti in formazione nei tre anni. E questa media è positiva. Certo se ce ne fossero di più sarebbe meglio. Si tratta di un mestiere che può sicuramente garantire un buon guadagno e anche carriera. Un apprendista al primo impiego arriva a percepire 4'200 franchi. Certo poi le spese in Svizzera sono alte, basti pensare che una macelleria con 4 operai, in media, spende il triplo rispetto all'Italia»
Inoltre, riguardo al consumo di carne in diminuzione «posso dire che da noi la richiesta sembra essere stazionaria. Vediamo ad esempio come rimane stabile la richiesta per le feste dove si griglia o per i pranzi privati».
Numeri e contrabbando - L'UDSC che agisce anche in veste di autorità di perseguimento penale della Confederazione; in questo ruolo è responsabile dell'esecuzione delle disposizioni penali di diversi atti normativi. Nel quadro di questo compito, nel 2022 l'UDSC ha indagato, tra l'altro, su 263 tonnellate di carne contrabbandata, una quantità che corrisponde a più del doppio rispetto all'anno precedente (2021: 120 tonnellate). Questo è il risultato della strategia che pone l'accento sui prodotti carnei e sulla sicurezza alimentare.