Dopo l'anno più nero di sempre, anche il 2023 si è rivelato complicato per l'Azienda che ha fatto registrare un'altra sostanziosa perdita.
BELLINZONA - Il 2023 è stata ancora un'annata complicata per l'Azienda Elettrica Ticinese (AET). Certo la situazione è migliorata rispetto al tremendo 2022 - anno in cui AET ha fatto segnare sui propri libri contabili la perdita più alta della sua storia (-56 milioni di franchi) - ma anche l'esercizio 2023 si è chiuso con il segno meno. Per l'esattezza -18 milioni. «Questo risultato è frutto - è stato spiegato oggi nella conferenza stampa di presentazione dei risultati 2023 - dalle scarse precipitazioni cadute a Sud delle Alpi nell'inverno 2022-23 che hanno condizionato la produzione idroelettrica fino alla fine dell’estate».
Anno di assestamento - A ogni modo, è stato precisato, lo scorso anno può essere configurato come «d'assestamento». Con fattori positivi e negativi che hanno influenzato l'esito finale. Da una parte si sono «placati i timori per una crisi energetica legati allo scoppio della guerra in Ucraina» e si è vissuta «una graduale stabilizzazione al ribasso dei prezzi sui mercati dell’elettricità in tutta Europa». Dall'altra «la quasi totale assenza di precipitazioni nevose a Sud della Alpi durante l’inverno ha lasciato i bacini ticinesi all’asciutto fino a estate inoltrata». Le piogge cadute in autunno hanno poi contribuito a recuperare parte della produzione idroelettrica, che è comunque risultata inferiore di un quarto rispetto alla media decennale. Un colpo duro per AET che nella prima parte dell'anno ha dovuto compensare la mancata produzione acquistando l'elettricità sul mercato quando i prezzi erano ancora relativamente alti.
La produzione ticinese - Gli impianti idroelettrici dell’azienda in Ticino hanno prodotto 555 GWh a fronte di una media decennale di 910 GWh, un risultato condizionato anche dal prolungato fermo impianti per lavori di risanamento della centrale Piottino (70 GWh di mancata produzione fra luglio e ottobre 2023). Meglio la produzione idroelettrica da partecipazioni, che si è attestata a 503 GWh contro i 613 GWh della media decennale.
Verso un futuro roseo - Dopo due anni molto difficili, la prospettive per quest'anno sembrano essere finalmente rosee. Insomma il 2024, per l'Azienda, è iniziato con il piede giusto. «Le abbondanti precipitazioni degli ultimi mesi hanno garantito buoni livelli di produzione e condizioni di innevamento in quota ottimali», conclude AET. «Guardiamo quindi al futuro con ottimismo e, in linea con gli obiettivi delle politiche energetiche cantonali e federali, ha avviato numerosi progetti a medio e lungo termine per potenziare la produzione rinnovabile indigena e ammodernare la rete in Ticino».