I tempi si stanno dilatando rispetto all'idea iniziale. Cosa non ha funzionato? Lo spiega in un video il comandante Maurizio Dattrino.
ALTA VALLEMAGGIA - Niente da fare. Il vecchio ponte di Cevio, crollato nella notte tra il 29 e il 30 giugno, è completamente inutilizzabile. I lavori per la posa del ponte provvisorio da parte dell'esercito dunque si dilatano. Cosa non ha funzionato? Lo spiega Maurizio Dattrino, comandante della regione territoriale 3.
Comandante Dattrino, che succede?
«In occasione della ricognizione fatta immediatamente dopo la catastrofe si sperava di usare la location del vecchio ponte per posare quello nuovo. I calcoli statici fatti dagli ingegneri hanno escluso questa possibilità. Per cui si è dovuto riprogettare un nuovo ponte provvisorio militare in un altro posto, più a nord rispetto a quello crollato».
Nel frattempo state realizzando un guado a sud. A cosa serve?
«Serve ai mezzi da cantiere per potere accedere alla valle e alla zona in cui si costruisce il nuovo ponte provvisorio militare. Questi mezzi non possono infatti usare la passerella ciclopedonale rafforzata dalla Protezione civile da cui attualmente transitano le auto».
Parliamo del nuovo ponte provvisorio.
«Sarà lungo circa 60 metri. All'altezza dell'ex imbocco del ponte di Visletto la strada proseguirà dritta per alcune decine di metri. Poi la carreggiata curverà e attraverserà il fiume grazie al ponte. Prima però andranno posate fondamenta solide in cemento. Sia da una parte sia dall'altra, in modo che noi militari potremo appoggiarvi sopra il ponte stesso.
Detta così sembra una cosa che andrà per le lunghe...
«Al momento sono ditte civili che stanno operando. Non vediamo alcun militare sul cantiere, salvo eccezioni. Sarà una questione di settimane probabilmente».
Ancora un'allerta all'orizzonte. Quanto vi penalizza la meteo?
«Purtroppo condiziona non solo noi ma anche tutte le altre persone o gli altri enti che si stanno impegnando per sistemare l'Alta Vallemaggia. L'allerta 4 diramata per venerdì, se confermata, impedirà di lavorare a coloro che stanno operando sul greto del fiume».
Il ponte collega l'Alta Vallemaggia al "resto del mondo". Come stanno vivendo le persone della zona questa attesa?
«Sono consapevoli delle difficoltà. Noi ce la stiamo mettendo tutta. Speriamo che tutti capiscano l'eccezionalità della situazione».