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CANTONECani con i nervi a fior di pelo: «Sono troppi, e ne soffrono»

15.07.24 - 20:45
Popolazione canina in aumento inarrestabile in Svizzera (e in Ticino) e la convivenza diventa tesa. Ne parliamo con l'esperta.
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Cani con i nervi a fior di pelo: «Sono troppi, e ne soffrono»
Popolazione canina in aumento inarrestabile in Svizzera (e in Ticino) e la convivenza diventa tesa. Ne parliamo con l'esperta.

MENDRISIO - Due recenti fatti di cronaca avvenuti a pochi giorni l'uno dall'altro nel canton San Gallo hanno riacceso l'attenzione mediatica nazionale sul fenomeno dei cani aggressivi e potenzialmente pericolosi. Le statistiche delle morsicature, riportano quotidiani come il St. Galler Tagblatt e la Nzz, sono in crescita lieve ma costante.

La causa, sostengono gli esperti, è la generale sovrappopolazione animale della Svizzera: la quantità di animali domestici nelle nostre case, per le strade e per i sentieri, è letteralmente esploso dopo il Covid. Questo si traduce in uno stress diffuso e generalizzato che può portare anche ad aggressività.

Anche in Ticino è sovrappopolazione - Tornando all'impennata della popolazione canina, il Ticino segue la tendenza nazionale: dai 30'792 cani del 2019, traghettando il “biennio pandemico” si è passati in cinque anni ai 34'584 del 2024. Un aumento, calcolatrice alla mano, di poco superiore al 12%.

La veterinaria Lara Fomasi, dello studio per il comportamento animale ConFido di Mendrisio parla di «sovrappopolazione silenziosa», perché - anche se noi molto probabilmente non la percepiamo - lo stesso non è per i nostri amici a quattro zampe: «Ricordiamoci che loro vivono il mondo attraverso il naso, zone ad alta densità di marcature olfattive, soprattutto se lasciate da animali che non conoscono, finiscono per sovraccaricarli».

«Ci sono cani che non riescono a uscire dalla porta di casa» - Questo si traduce in paura, stress, ansia e comportamenti imprevedibili: «Ho avuto in cura cani che non riuscivano a uscire dalla porta di casa per la tensione, altri invece che diventavano improvvisamente nervosi ed eccessivamente reattivi», spiega.

Particolarmente critiche, in questo senso sono le aree più densamente popolate: «Sicuramente nelle zone urbane questo tipo di segnali, uniti ad altri di tipo ambientale tipici delle città, sono ancora più difficili da gestire. In spazi più aperti, penso ai boschi e ai prati, questi invece si diluiscono».

Se la popolazione canina sale, il fenomeno delle morsicature sembra frenata lieve: nel 2023 a 334 (219 alle persone e 115 agli altri cani), dopo i picchi del 2022 (365, 246 a persone e 119 ad altri cani) e del 2021 (368, 268 e 100). Si tratta di numeri che, in un senso come nell'altro, «vanno presi con le pinze» aggiunge Fomasi: «Non tengono conto del contesto e sono parziali, non tutte le morsicature finiscono per essere denunciate alle autorità».

Il consiglio per un “Fido” più sereno è quello di seguire il richiamo... della foresta? «Quello che posso consigliare», aggiunge la veterinaria, «è di portarli in spazi più adatti a loro, nella natura. E per natura non intendo il Parco Ciani ma i boschi e le valli. Anche lì gli odori non mancano ma diventano stimoli da seguire e tracce da scoprire, non più segnali di possibili imboscate».

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