Verdi, PVL e PS/GISO/FA hanno presentato un'iniziativa parlamentare congiunta
BELLINZONA - «Le recenti grosse variazioni della remunerazione della corrente elettrica fotovoltaica da parte di AET creano una notevole incertezza con il rischio di ridurre il tasso di installazione di nuovi impianti fotovoltaici. Se questo timore si concretizzasse si tratterebbe di una grossa sconfitta per la politica energetica ticinese e la relativa transizione energetica». A scriverlo Verdi, PVL e PS/GISO/FA che hanno presentato un'iniziativa parlamentare congiunta.
Nel documento si chiede dunque che «la remunerazione ai produttori dell’energia acquisita da AET debba come minimo corrispondere alla tariffa di fornitura al cliente finale praticata dall’azienda distributrice, dedotte le tasse e dedotto l’utilizzo della rete», scrivono i partiti.
L'iniziativa domanda inoltre che «la rimunerazione ai produttori dell’energia acquisita da AET possa essere facoltativamente aumentata con l’aggiunta di un plusvalore ecologico deciso ogni anno dal Gran Consiglio per l’anno successivo».
Proposta dunque la modifica dell’articolo 8d della Len - secondo cui AET gestisce e commercializza in proprio o in collaborazione con le aziende distributrici ticinesi l'energia acquisita dagli impianti sussidiati a livello cantonale - in modo che
1. la rimunerazione ai produttori dell’energia acquisita da AET corrisponda come minimo alla tariffa di fornitura al cliente finale praticata dall’azienda distributrice dedotte le tasse e dedotto l’utilizzo della rete,
2. la rimunerazione ai produttori dell’energia acquisita da AET possa facoltativamente essere aumentata con l’aggiunta di un plusvalore ecologico deciso ogni anno dal Gran Consiglio per l’anno successivo.